Nella giornata di venerdì 24 maggio tre distinti sciami d’api sono stati recuperati dagli apicoltori in vari punti della città di Milano. Il primo sciame ad essere avvistato è stato quello aggrappatosi ad una finestra di un palazzo in via Sant’Arnaldo, a Bruzzano. Gli altri due episodi si sono invece registrati nel pomeriggio, quando apicoltori e polizia locale sono intervenuti in via Venini (zona Pasteur) e via Santa Margherita (zona Cordusio).
Migravano alla volta di un nuovo alveare
Come evidenziato dal direttore dell’Apas (associazione produttori apistici della provincia di Sondrio) Giancarlo Palmieri, intervistato da MilanoToday, si è semplicemente trattato del fenomeno della sciamatura, cioè il modo in cui si riproducono le colonie di api. La sciamatura avviene solitamente durante la primavera e può durare all’incirca due o tre settimane.
Più precisamente Palmieri ha spiegato: “L’ape regina vecchia lascia e abbandona la situazione già costruita e consolidata dell’alveare in favore della nuova regina che deve nascere. In questo modo lo sciame, che va considerato come un superorganismo, si divide e le api operaie decidono con chi stare. O con la nuova regina (e quindi restano nel loro vecchio alveare) oppure tentare la sorte con la vecchia regina e colonizzare nuovi territori. In questo caso le api mandano avanti delle esploratrici che una volta trovato il luogo adatto comunicano la scelta allo sciame ed è proprio in questo momento che si verifica la migrazione vera e propria”.
Nessun pericolo per le persone
Nel corso dell’intervista, Palmieri ha inoltre rassicurato sulla sostanziale assenza di rischio per le persone che dovessero entrare in contatto con gli insetti: “Durante la sciamatura le api portano con sé il 50% delle risorse di miele dell’alveare, sostanze utili per la costruzione della nuova base; difficilmente attaccano briga con i nuovi ‘vicini’ e quindi con le persone. La situazione, invece, cambia se lo sciame ha affrontato il un lungo volo”.