> > Recita l'inno della Roma alle nozze, il prete gli toglie il microfono

Recita l'inno della Roma alle nozze, il prete gli toglie il microfono

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I presenti increduli hanno estratto gli smartphone e hanno ripreso tutto. Il video è diventato virale sui social.

Curioso siparietto di un tifoso romanista che ha preso la parola durante la celebrazione di un matrimonio religioso. L’uomo, non riuscendo a trovare parole d’amore migliori, ha deciso di recitare, come una poesia, il testo dell’inno della sua squadra del cuore, la Roma. La scena è stata ripresa dagli smartphone dei presenti, attoniti e increduli di fronte a tale stranezza. “Dimmi cos’è che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo” ha esordito l’uomo al microfono. Rapidamente tutti si sono resi conto che si trattava proprio del celebre inno, hanno estratto lo smartphone e hanno ripreso la scena. Il video, postato sui social, è diventato virale in pochissimo tempo.

Grazie Roma

“Dimmi cos’è che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo. Dimmi cos’è che ci fa sentire uniti anche se siamo lontani – ha recitato l’uomo -. Dimmi cos’è, cos’è, che batte forte forte in fondo al cuore. Che ci toglie il respiro e ci parla d’amore” ha proseguito recitando le parole scritte da Antonello Venditti nel 1983. “Grazie Roma, che ci fai piangere abbracciati ancora. Grazie Roma”. “Questa è la mia messa ai romanisti, visto il momento un pò difficile” ha concluso prima che il microfono gli venisse tolto dalle mani.

La rabbia del sacerdote

Resosi conto di quanto stava accadendo nella sua chiesa, il celebrante è però andato su tutte le furie precipitandosi a togliere il microfono all’uomo. Sembra infatti che il tifoso dal cuore romantico sia stato ripreso dal prete, andato su tutte le furie: “Questo non è uno stadio” l’avrebbe redarguito. L’uomo avrebbe infatti dovuto leggere un passo delle Sacre scritture, ma giunto al microfono, la fede calcistica ha prevalso e l’invitato non è riuscito a resistere alla tentazione. Dopo essere stato ripreso dal sacerdote, l’uomo avrebbe chiesto di poter tornare sui suoi passi e leggere ciò che era previsto dalla liturgia.