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Atti di razzismo a Chioggia: chiuso uno stabilimento balneare

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Violenze fisiche e psicologiche da parte dei dipendenti di un impianto balneare, la motivazione è l'odio razziale, risponde la Questura di Venezia.

Atti di violenza e razzismo da parte dello staff di uno stabilimento balneare sulla spiaggia di Chioggia-sottomarina. La Questura di Venezia ha disposto la sospensione della licenza all’impianto per la durata di 15 giorni. Un bel colpo per i gestori della struttura che si sono trovati senza permessi nel periodo più frequentato dell’anno. Al Cayo-Blanco di Chioggia non solo i buttafuori malmenavano i clienti, ma l’ingresso alle spiagge prevedeva una ferrata selezione basata sul colore della pelle.

Razzismo a Chioggia: il provvedimento

Insomma la Questura di Venezia ha avuto tutte le ragione per impedire al Cayo-Blanco di procedere nel suo lavoro, almeno per i prossimi 15 giorni. A giustificare il provvedimento l’Art. 100 del testo unico di pubblica sicurezza secondo il quale “il questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.

Gli episodi

L’episodio più recente risale alla sera del 3 agosto, quando un cliente, dopo aver reagito per essere stato cacciato dal locale, è diventato vittima delle violenze del buttafuori. I calci ricevuti dall’uomo che avrebbe dovuto occuparsi della sicurezza gli sono costati cari: la vittima ha riportato la frattura di perone e mascella ed una prognosi di 30 giorni.

Nello stesso locale, informa il questore, solo alcuni giorni prima, ad un ragazzo italiano di origini etiopi era stato impedito l’ingresso. Il giovane, che stava trascorrendo la serata in compagnia di amici, è stato bloccato sulla porta principale dagli uomini della sicurezza. Al Cayo-Blanco, hanno spiegato i buttafuori, non possono entrare persone con la pelle scura a causa di alcuni furti precedentemente avvenuti per mano di “persone di colore”; dei quali però il locale non ha mai sporto denuncia alla Questura.

Le indagini da parte della Polizia hanno portato alla luce ulteriori eventi della stessa natura. Un cliente abituale ha riportato una frattura alle ossa nasali dopo una colluttazione con la sicurezza, con una prognosi di 20 giorni.

Razzismo a Chioggia: le dichiarazioni

“I fatti accaduti al Cayo-Blanco– sottolinea il Questore- evidenziano una non adeguata vigilanza del locale da parte del gestore. Minano pericolosamente diritti costituzionalmente garantiti quali la pari dignità sociale senza distinzione di sesso, razza, lingua e di religione” Che dovrebbero essere fatti rispettare, in particolare, da chi si occupa della sicurezza pubblica, anche se si tratta di un locale privato.

“Rappresentano pertanto una preoccupante minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, aggravata da aspetti di deriva razziale, in special modo se riferiti ad un luogo di ritrovo per un significativo numero di giovani”. Prosegue il rappresentante della Questura di Venezia.