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Donna morta in casa a Potenza, la 51enne viveva da tempo tra i rifiuti

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Una donna di 51 anni è morta a Potenza dopo essere stata trovata in fin di vita nella sua abitazione, nella quale viveva sommersa dai propri rifiuti.

Arriva da Potenza un nuovo inspiegabile dramma familiare per il quale una donna 51enne è morta sommersa dai rifiuti e imprigionata nella sua stessa casa. Marinunzia Garofalo, questo il nome della donna, ha infatti perso la vita poche ore dopo essere stata tratta in salvo dai soccorritori del 118 che avevano fatto irruzione nella sua abitazione in seguito ad una chiamata del marito. L’uomo aveva chiesto aiuto in quanto la donna non si sentiva bene, senza però specificare al telefono la situazione di estremo degrado in cui essa viveva.

Donna morta in casa a Potenza

Stando alle prime ricostruzioni, è probabile che Marinunzia Garofalo fosse immobilizzata a letto ormai da molti mesi a causa di una frattura. In questo periodo tuttavia le condizioni della donna, lasciata letteralmente abbandonata in mezzo ai rifiuti, sarebbero peggiorate drasticamente rendendola isolata dal mondo esterno. L’unico contatto che la donna riusciva a mantenere era con un’amica tramite il cellulare, ma anche con quest’ultima nel corso delle settimane precedenti aveva interrotto ogni rapporto. Marinunzia peraltro era originaria del salernitano e non aveva parenti nelle vicinanza che la potessero aiutare.

Allertati dal marito, gli uomini del 118 e dei Vigili del Fuoco sono dunque entrati in casa (vestiti con tute anti rischio batteriologico) per estrarre Marinunzia da quella che era diventata la sua prigione. I soccorritori si sono dovuti fare strada tra immondizia, vestiti, escrementi e mobili per riuscire infine a raggiungere la donna, che giaceva immobile nel letto in uno stato di estrema disidratazione e con evidenti piaghe da decubito. Le uniche parole pronunciate dalla 51enne ai suoi salvatori in quel momento furono “datemi dell’acqua”.

Le indagini sul marito

Le condizioni della donna erano però estremamente gravi e Marinunzia è infine spirata in ospedale poco dopo essere stata liberata dalla sua stessa casa. Attualmente gli investigatori stanno indagando sul ruolo ricoperto dal marito Teodosio nel portare la donna in quello stato.

La donna proveniva infatti da una famiglia benestante e il marito era stato proprietario di un noto supermercato della zona. La chiusura dell’attività può sicuramente aver influito sulle finanze della coppia, ma non al punto tale da costringerli a vivere nell’indigenza, condizione nella quale sarebbe comunque difficile da giustificare una situazione del genere. Non è infatti ancora chiaro perché Marinunzia fosse confinata a letto e se la donna nel corso degli ultimi mesi avesse subito qualche tipo di abuso.