Alberto Pastori Mauro Romano è scomparso da Racale, comune in provincia di Lecce, nel 1977. Aveva sei anni. Da allora nessuno ha più avuto sue notizie e la sua scomparsa è rimasta un mistero. Recentemente, una nuova pista si è profilata negli uffici della Procura la quale, ha ordinato, per decreto, la ripresa delle ricerche.
Stefania Mininni è il pm che ha firmato il provvedimento, occupandosi di ricostruire un giro di pedopornografia in un’inchiesta che vede indagato un 71enne di Taviano. All’uomo, il pm Mininni ha sequestrato computer, telefoni cellulari e altri supporti informatici. Stessa misura anche per i telefoni cellulari di 15 ragazzi, all’interno dei quali si cercano le prove di uno scambio di materiale pedopornografico.
Il 71enne indagato è lo stesso uomo che, 40 anni fa, fu arrestato con l’accusa di tentata estorsione. L’uomo, infatti, telefonava di continuo ai genitori di Mauro chiedendo del denaro in cambio di informazioni circa il figlio scomparso. L’uomo fu anche sospettato del rapimento del piccolo, ma successivamente venne scagionato. Ora la nuova inchiesta: la famiglia spera che questa volta si fatta luce sulla scomparsa di Mauro Romano.
Mauro Romano: riaperta l’indagine
La vicenda aveva avuto una parziale svolta nel 2012, quando il gip del tribunale di Lecce, Annalisa De Benedictis, dispose l’archiviazione del fascicolo sulla scomparsa del Mauro. Gli elementi raccolti contro l’indagato, Vittorio Romanelli, oggi 77 anni, ex barbiere di Racale, furono ritenuti deboli e inidonei a superare il vaglio dell’udienza preliminare. Ad accusare Romanelli, con le ipotesi di omicidio e sequestro di persona, furono i genitori del piccolo Mauro, Natale Romano e Bianca Colaianni, nel 2010.
Tre anni dopo, nel 2015, qualcuno entrò furtivamente in casa dei coniugi Romano. Furono rubati importanti documenti relativi alla vicenda di Mauro. Si trattava per lo più di copie del fascicolo d’indagine, altre carte e alcuni orologi. I responsabili non furono mai trovati.
