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Morto Davide Vannoni: fu l'inventore del Metodo Stamina

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Davide Vannoni, l'inventore del controverso Metodo Stamina, è morto all'età di 53 anni. Lo scienziato si è spento a Torino.

Davide Vannoni è morto a Torino all’età di 53 anni. L’ideatore del discusso metodo Stamina è venuto a mancare in un ospedale del capoluogo piemontese a causa di una malattia incurabile di cui da tempo soffriva. Laureato in scienze della comunicazione, Vannoni sali agli onori delle cronache nel 2007 quando iniziò a pubblicizzare un trattamento a base di cellule staminali mesenchimali che prometteva di curare numerose malattie anche mortali. Tuttavia, gli studi ufficiali effettuati in merito non hanno mai provato l’efficacia del cosiddetto metodo Stamina e lo stesso Vannoni venne accusato di truffa dal Tribunale di Torino.

Metodo Stamina: morto Davide Vannoni

Prima di fondare la sua Stamina Foundation, Davide Vannoni era docente presso l’Università Telematica Niccolò Cusano e autore di alcuni testi di comunicazione persuasiva. A seguito di un intervento subito in Ucraina per curare una paralisi facciale, durante il quale si sottopose personalmente a un trapianto di cellule staminali, Vannoni decise di portare il trattamento Stamina in Italia, approfittando dell’entrata in vigore della disciplina europea sulle terapie a base di cellule staminali.

Fu a questo punto però che iniziarono le prime indagini su Vannoni, condotte dal pm di Torino Raffaele Guariniello, per l’utilizzo del trattamento Stamina al di fuori dei protocolli stabiliti dalla legge. Nel 2012 lo stesso Vannoni venne rinviato a giudizio per ipotesi di rato di somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, nonché per truffa e per associazione a delinquere.

Il caso mediatico

A partire dal 2013 il metodo Stamina assunse rilevanza nazionale per la copertura mediatica che ne diede il programma televisivo Le Iene. Nel corso delle puntate vennero infatti presentati alcuni casi di bambini colpiti da malattie degenerative gravi che apparentemente avrebbero avuto notevoli miglioramento grazia al trattamento ideato da Vannoni, senza che però vi fosse alcune evidenza scientifica a supportare queste tesi.

Da qui l’opinione pubblica si divise immediatamente tra chi riteneva Vannoni un truffatore e chi invece credeva all’efficacia di Stamina, con dirette conseguenze anche per la stessa credibilità del trattamento. Nel 2013 infatti l’Agenzia italiana del farmaco e la Regione Lombardia danno il via libera all’utilizzo del metodo Stamina come cosiddetta cura compassionevole all’interno degli Spedali Civili di Brescia. Nel frattempo la Commissione affari sociali della Camera avviò la sperimentazione del metodo Stamina.

La fine di Stamina

Tuttavia la sperimentazione non poté mai iniziare poiché Davide Vannoni non consegnò alle istituzioni la documentazione scientifica necessaria a sostegno del suo trattamento. Nel settembre del 2013 venne reso pubblico il rapporto redatto dal comitato scientifico del Ministero della Salute, secondo il quale il metodo Stamina non aveva alcuna consistenza scientifica e pertanto non poteva esserne avviata la sperimentazione.

Contro Stamina e contro Vannoni si espresso negativamente numerosi esponenti del mondo scientifico e medico italiano e internazionale, come il divulgatore scientifico Piero Angela e l’oncologo Umberto Veronesi che definì il metodo Stamina una truffa simile ai precedenti celebri casi del metodo Di Bella e del Siero Bonifacio. Il Premio Nobel per la medicina Randy Schekman descrisse Stamina come un metodo criminale e lo stesso Vannoni venne da lui definito un ciarlatano. Nel 2015 Vannoni venne condannato a un anno e dieci mesi di carcere, mentre nel 2017 venne di nuovo arrestato dai Nas per aver cercato di utilizzare il metodo Stamina all’estero.