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Professoressa di Prato smentita da studente: "La prima volta avevo 13 anni"

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Una professoressa di Prato e un ragazzino minorenne hanno avuto un figlio: la loro relazione è nata durante le ripetizioni scolastiche.

Una professoressa di Prato ha avuto un figlio da uno studente al quale dava ripetizioni: il minorenne, che oggi ha 17 anni, ha testimoniato in Tribunale. “Il primo rapporto con lei l’ho avuto quando avevo 13 anni – ha detto il ragazzino -, non ricordo il giorno esatto ma era il giugno del 2017”. L’amore sarebbe sbocciato proprio durante le lezioni e nell’agosto del 2018 avrebbe portato alla nascita di un bimbo. La 32enne (ai domiciliari da quasi un anno), quindi, è stata accusata di violenza sessuale su minore e violenza sessuale per induzione insieme al marito. Quest’ultimo avrebbe riconosciuto il figlio come proprio e sarebbe quindi accusato di alterazione dello stato civile. Queste sono le accuse presentate dai pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli.

Prato, professoressa smentita dallo studente

La data in cui si sarebbe consumato il primo rapporto tra lo studente minorenne e la professoressa (dalla quale poi ha avuto un figlio) è il 21 giugno del 2017. I giudici hanno appurato attraverso alcune conversazioni su Whatsapp che l’amore sarebbe nato durante alcune ripetizioni dell’insegnante al ragazzino. Dopo un anno in cui non si sono più visti, però, la famiglia del minorenne avrebbe denunciato la professoressa. Al Tribunale di Prato, dunque, si sono presentati l’imputata, il marito, il baby padre e i genitori del ragazzino.

Il minorenne avrebbe in parte smentito le ricostruzioni della professoressa, rivelando che la storia sarebbe nata quando lui aveva 13 anni. “Il primo rapporto con lei l’ho avuto quando avevo 13 anni – ha confessato il ragazzino -, non ricordo il giorno esatto ma era il giugno del 2017” L’imputata, invece, ha sempre ribadito che all’inizio della storia il ragazzino aveva appena compiuto 14 anni, nel novembre 2017. I giudici ritengono che stabilire la data di inizio della relazione sia importante in quanto potrebbe alleggerire o aggravare la posizione dell’imputata. Attualmente, comunque, la professoressa si trova agli arresti domiciliari da 11 mesi.