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L'avvocato dei Mondello: "Viviana Parisi non ha provato il suicidio"

avvocato Viviana Parisi suicidata

Parla l'avvocato della famiglia di Viviana Parisi: "Nessun tentato suicidio a giugno".

Nel corso di un collegamento con la trasmissione televisivsa In Onda, su La7, Pietro Venuti, avvocato della famiglia Mondello, ha chiarito la questione del presunto suicidio che Viviana Parisi avrebbe tentato lo scorso giungo e trapelato da un articolo pubblicato sulle pagine de Il Corriere della Sera. “Viviana Parisi non ha tentato il suicidio a giugno – ha detto l’avvocato – ma ha soltanto ripreso dei medicinali che le avevano dato a marzo all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, forse però ha esagerato con un sovradosaggio. Spero che nessuno voglia speculare anche su questo”.

“Viviana Parisi non ha tentato il suicidio”

In merito all’articolo uscito sul Corriere, il dottor Venuti ha detto: “Ho avuto modo di parlare con Daniele Mondello di questa cosa. Il 27 giugno la signora aveva ripreso la terapia che aveva sospeso a fine marzo: prende alcune pillole, ma quel giorno ha assunto un sovradosaggio. Ha informato il marito, perché non si sentiva bene, e il marito la accompagna immediatamente in ospedale, dove Viviana Parisi rimane per circa due ore, dopodiché la stessa lascia l’ospedale, le sue condizioni sono ottimali, altrimenti non avrebbe potuto lasciare l’ospedale, tanto è vero che il giorno dopo va al mare tutta la giornata insieme al marito e al figlio. Questo è un particolare di un episodio che è stato descritto come un tentativo di suicidio”.

In una nota congiunta, pubblicata insieme all’altro legale della famiglia Mondello, Claudio Mondello, gli avvocati mostrano parte del contenuto del verbale di pronto soccorso di quel giorno, in cui Viviana Parisi è stata accolta in codice giallo e descritta come paziente in atto eupnoica (frequenza respiratoria normale), in atto vigile, orientata, collaborante, cute e mucose rosee. “Circa due ore dopo l’accesso Viviana era a casa. Il giorno seguente: a mare con la propria famiglia. Cosa era accaduto? Nel dubbio, Viviana non ne era certa, che avesse assunto un quantitativo leggermente maggiore del farmaco prescrittole ha parlato di questa circostanza ai familiari, i quali nel dubbio, preferivano accedere a un pubblico nosocomio per i dovuti accertamenti. Quindi nessun tentativo di suicidio”, si legge nella nota.