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Delitto di Arce: il terribile caso di cronaca nera, tuttora irrisolto

Arce

Il caso di cronaca nera della giovane Serena Mollicone di Arce è a oggi ancora irrisolto: il padre Guglielmo continua la sua battaglia per la verità

Il delitto di Arce è un tremendo caso di cronaca nera, ancora oggi purtroppo irrisolto. La vicenda riguarda la diciottenne Serena Mollicone, nata nel 1983 ad Arce, in provincia di Frosinone. Serena Mollicone frequentava l’ultimo anno del liceo socio-psico-pedagogico “Vincenzo Gioberti” di Sora. Suonava anche il clarinetto nella banda del paese. La madre di Serena era morta per una grave malattia quando lei aveva appena sei anni. Suo padre Guglielmo era invece un insegnante elementare e gestiva una cartolibreria in paese. La sorella Consuelo, all’epoca 28enne, non viveva già più ad Arce, ma a Como, dove faceva l’insegnante elementare. Serena, inoltre, frequentava da qualche tempo il ventiseienne Michele Fioretto.

Delitto di Arce: l’antefatto

La mattina del primo giugno del 2001 Serena era uscita di casa per recarsi all’ospedale di Isola del Liri, in provincia di Frosinone. Qui aveva preso un appuntamento per eseguire una ortopanoramica. La visita medica era finita alle nove e mezza. Poco dopo la giovane si era recata in una panetteria e aveva comprato quattro pezzi di pizza e quattro cornetti. Da questi elementi, si presume che Serena dovesse incontrare delle persone nelle vicinanze della stazione. Secondo la ricostruzione dei fatti, pare che la giovane abbia poi preso l’autobus per Arce.

guglielmo

L’ultimo presunto avvistamento di Serena Mollicone sarebbe avvenuto in piazza Umberto I, la piazza principale del paese. Serena sarebbe dovuta quindi rientrare a casa era previsto per le 14. Doveva infatti incontrare Michele, il suo ragazzo. Mentre nel pomeriggio avrebbe dovuto completare la tesina che stava preparando per l’esame di maturità.

Serena Mollicone: la scoperta del cadavere

Serena Mollicone è però scomparsa proprio quel 1º giugno da Arce. Il cadavere venne ritrovato due giorni dopo da una squadra della Protezione Civile, nel boschetto di Fonte Cupa ad Anitrella, una frazione di Monte San Giovanni Campano, a otto chilometri da Arce. La testa della ragazza era avvolta in un sacchetto di plastica, mentre le mani e i piedi erano legati. Presentava inoltre una ferita vicino all’occhio. La bocca di Serena era poi coperta con del nastro adesivo, che le aveva causato la morte dopo una lunga asfissia.

Le indagini e le ultime scoperte

La procura di Cassino ha individuato solo nel settembre 2002 il primo indagato, ovvero il carrozziere Carmine Belli di Rocca d’Arce. Secondo un biglietto, l’uomo avrebbe dovuto incontrarsi con Serena. Nel 2006 il carrozziere è stato prosciolto da ogni accusa in Cassazione. Nel 2008 avvenne però un altro fatto inquietante. All’interno della sua Fiat Marea Week-End, con la pistola d’ordinanza, si tolse infatti la vita il carabiniere di Arce Santino Tuzzi. Si scoprirà poi in seguito che l’uomo era una persona informata dei fatti accaduti a Serena Mollicone.

serena

Il suicidio di Tuzzi lascia tutt’oggi alcuni dubbi per come è avvenuto. Nel 2014 hanno dato esito negativo gli esami del DNA su 272 persone. Anche le indagini sulle impronte digitali rilevate sulla scena del delitto hanno dato esito negativo. Nel 2015 i tre indagati accusati nel 2011 per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ossia il maresciallo Mottola di Arce, sua moglie e suo figlio Marco, hanno chiesto al GIP di chiarire la loro posizione. L’anno scorso il GIP di Cassino, Angelo Valerio Lanna, non ha archiviato il caso e ha chiesto una riesumazione del cadavere.

appello

Il corpo della povera Serena è stato riesumato il 22 marzo 2016 con nuovi esami legali effettuati all’Istituto di Medicina Legale di Milano. Alla fine 2016 Guglielmo Mollicone, padre di Serena, ha chiesto l’effettuazione di rilievi nell’ex carcere di Arce. Qui l’uomo pensa sia stato nascosto il cadavere della figlia.