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Delitto di Avellino, spuntano le chat di Elena e Giovanni: "Quando li uccidiamo?"

Delitto di Avellino

Come emergerebbe dalle loro chat, a perpetrare il delitto di Avellino ai danni di Aldo Gioia sarebbero stati la figlia e il compagno.

Spuntano nuovi dettagli sul delitto di Avellino avvenuto nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 aprile 2021 ai danni di Aldo Gioia, ucciso a coltellate mentre dormiva sul divano: le chat trovate sui cellulari di Elena, la figlia, e Giovanni, il suo compagno, lasciano intendere un chiaro intento di sterminare la famiglia di lei

Delitto di Avellino: le chat di Elena e Giovanni

A poche ore dall’omicidio, i due fidanzati hanno confessato le proprie responsabilità. Gli inquirenti che stanno indagando sul caso avrebbero trovato delle chat tra i due ragazzi in cui Elena avrebbe scritto al fidanzato “Quando li uccidiamo?” lasciando intendere una chiara volontà di perpetrare l’omicidio ai danni della sua famiglia. Questa la risposta che avrebbe dato Giovanni: “Lo faccio perché li odi“.

Quest’ultimo ha puntato il dito contro la ragazza spiegando che il piano per uccidere i genitori fosse partito da lei. Un’ipotesi che al momento la sua famiglia esclude e respinge. Lo zio di Elena e fratello della vittima ritiene infatti che la giovane possa essere stata plagiata e spinta a compiere il delitto. 

Delitto di Avellino: confermata custodia cautelare

Intanto il giudice per le indagini preliminari Paolo Cassano ha confermato la custodia cautelare in carcere per entrambi e durante l’udienza di convalida dei fermi i due si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. A difendere i due presunti assassini vi sono due avvocati diversi che sostituiscono i primi che avevano rinunciato a difenderli. Elena Gioia è difesa dal penalista napoletano Giovanni Cerino dopo la rinuncia di Innocenzo Massaro mentre Giovanni Limata dall’avvocato Mario Villani dopo quella del collega Mario Picca. 

Delitto di Avellino: Aldo ucciso con 14 coltellate

L’autopsia sul corpo di Aldo Gioia ha svelato che l’uomo è stato ucciso con 14 coltellate (non sette come inizialmente supposto). Si è trattato di 14 colpi inferti con un coltello da caccia che gli hanno causato ferite troppo profonde che, nonostante lo sforzo dei medici per salvarlo, si sono rivelate letali. I magistrati libereranno ora la sua salma e la consegneranno ai familiari che potranno così procedere ai funerali. La cerimonia dovrebbe essere prevista per martedì 27 aprile presso la Chiesa di San Ciro di Avellino. Gli inquirenti continueranno ad indagare a tutto campo sulla vicenda.