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Don Livio condannato a 8 anni di carcere per atti sessuali con un 13enne, il parroco: “Sono innocente”

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Otto anni di carcere per don Livio, il parroco accusato di atti sessuali con un 13enne. È la decisione della Corte di Assise del Tribunale di Avellino.

Don Livio Graziano è stato dichiarato colpevole di atti sessuali con un 13enne ed è stato condannato a scontare otto anni di carcere. Gli avvocati del prelato hanno annunciato di essere pronti a fare appello.

Don Livio condannato a 8 anni di carcere per atti sessuali con un 13enne

Il parroco di Prata di Principato Ultra, don Livio Graziano, è stato condannato dalla Corte di Assise del Tribunale di Avellino a scontare otto anni di carcere. Il religioso doveva rispondere all’accusa di atti sessuali perpetrati ai danni di un 13enne che era stato ospitato presso la sua comunità.

Con la condanna si conclude il primo grado del processo. Il caso, tuttavia, come confermato dagli avvocati difensori del parroco, passerà al secondo grado di giudizio. Intanto, anche dopo la condanna, don Livio ha ribadito la sua estraneità ai fatti e, soprattutto, la sua innocenza. In più di una circostanza, infatti, il prelato si è descritto come vittima di una congiura, affermando che il processo sia stato costruito su terribili menzogne.

La denuncia è stata presentata nel corso del 2021 dal padre della presunta vittima di abusi, un ragazzino di 13 anni che era stato ospitato dalla comunità fondata e diretta da don Livio. Il religioso è stato poi arrestato alcune settimane dopo la denuncia: il fermo è stato effettuato dai carabinieri il 26 ottobre 2021.

Il parroco: “Sono innocente”

Il pm Lorenza Recano aveva chiesto per don Livio undici anni di reclusione durante l’udienza finale che si è tenuta nella mattinata di giovedì 24 novembre. Il parroco è stato condannato a otto anni di carcere con risarcimento del danno. È stata esclusa, invece, l’aggravante di aver fatto “regali” al 13enne.

Dopo la sentenza, i legali del prelato, Gaetano Aufiero e Gianpiero De Cicco, hanno affermato di voler ricorrere in Appello. Alla conclusione del primo grado di giudizio, infatti, don Livio ha dichiarato: “Sono innocente, contro di me solo menzogne”.

La parte civile è stata rappresentata dagli avvocati Giovanni e Benedetta Falci mentre la sentenza è stata pronunciata dal giudice Lucio Galeota.