> > È più conveniente investire nella ricerca sulla crisi climatica o pagare i ...

È più conveniente investire nella ricerca sulla crisi climatica o pagare i danni a latte versato?

meteo grandine Regioni

L'Italia è spaccata in due nella morsa del maltempo derivante dalla crisi climatica, ma quanto stiamo realmente investendo nella ricerca?

Un’ Italia spaccata in due, a Nord vento a 100 km/h, grandine dell’ampiezza di una pallina da tennis e un aereo irrimediabilmente danneggiato che fa un atterraggio di emergenza. A Sud invece l’opposto: incendi che divampano in continuazione bruciando gran parte della macchia mediterranea presente in zona e distruggendo uno degli ecosistemi più importanti che abbiamo. Addirittura, in Sicilia dei cavi sotterranei non hanno retto alle temperature bollenti registrate in giornata e si sono sciolti causando mancanza di acqua e corrente.

Ovviamente, tutto ciò ha causato delle vittime e danni che complessivamente in Lombardia arrivano a 100 milioni di euro e allora vale la pena chiedersi: quanto costa la crisi climatica? È più conveniente investire nella ricerca o pagare i danni a latte versato?

Mentre ai due estremi della nostra penisola si contano i danni, si corre contro il tempo e viene convocato il Consiglio dei ministri per la dichiarazione dello stato d’emergenza, viene comunicata allerta gialla per Abruzzo, Marche e Molise.

Fa riflettere la dichiarazione del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci che, come riporta Rai News, ha dichiarato al giornale La Stampa: “Se il mondo attorno a noi cambia e noi restiamo fermi, continueremo a piangere i morti e ad assistere inermi alla devastazione del nostro territorio. Che per sua natura è fragile e vulnerabile”

Di fronte a tutto ciò c’è chi ancora nega l’esistenza del cambiamento climatico o dice che è sempre esistito. In effetti è vero, è sempre esistito ma a che velocità avvenivano questi cambiamenti? Molto lentamente, al contrario di oggi! L’evoluzione aveva il tempo di far adattare al mutamento tutte le forme di vita presenti sulla terra.

Purtroppo, la quantità di anidride carbonica e gas climalteranti in atmosfera è troppo alta e siamo noi umani con tutte le nostre attività a contribuire tutti i giorni. Questo però, non è senza costi.

Oggi stiamo pagando le conseguenze in casa nostra di quello che è un aumento di temperatura media globale pari a +1,1 gradi centigradi mentre il report IPCC e la comunità scientifica internazionale ci avvertono che siamo nella traiettoria di + 2,5 / + 3 gradi.

Non solo dobbiamo urgentemente agire per mettere a punto sistemi in grado di produrre energia pulita ma dobbiamo anche e soprattutto adattarci. Il cambiamento climatico non è reversibile e le nostre infrastrutture hanno più volte dato prova che non sono in grado di reggere il peso di eventi atmosferici sempre più violenti ma soprattutto imprevedibili.

Non dobbiamo salvare il pianeta, lui continuerà a girare attorno al suo asse. Dobbiamo salvare noi stessi e la nostra specie.