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Rifle fallisce, parte la svendita dei jeans: dai 2 ai 3 euro

Rifle fallisce svendita dei jeans

La svendita dei jeans Rifle dopo il fallimento: 2 - 3 euro a capo d'abbigliamento.

La Rifle, storica azienda italiana di moda specializzata nella produzione di jeans, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Firenze lo scorso ottobre e ora partirà la svendita dei prodotti del marchio di Barberino del Mugello. Si tratta di oltre 70mila capi, tra jeans, felpe e camice, che potranno essere acquistati al prezzo irrisorio di 2-3 euro a pezzo. A coordinare l’operazione è l’Istituto Vendite giudiziarie, Isveg, chiamata a gestire le giacenze invendute degli oltre 13 negozi facenti capi all’impresa.

Rifle fallisce, parte la svendita dei jeans

Stando a quanto riferito dallo stesso Isveg, la vendita dei capi verrà effettuata in un outlet dedicato e dovrebbe svolgersi nel mese di marzo nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di covid. No dunque a lunghe code davanti ai negozi, mentre si ad ingressi scaglionati. Maggiori dettagli sul tema verranno comunicati dall’Istituto nei prossimi giorni.

Per la Rifle è la fine di un lungo percorso che aveva portato l’azienda italiana ad essere tra le prime nel Paese per la produzione di jeans e una delle poche ad esportare i propri capi anche negli Stati Uniti. Il successo era stato possibile grazie all’impegno dei fratelli Giulio e Fiorenzo Fratini che nel 1958 fondarono l’azienda. Il vero boom arrivò negli anni ’60 e durò fino agli ’80. Da allora alti e bassi con il vano tentativo nel 2017 di far entrare fondi esteri messo in atto dal figlio di Giulio Fratini, Sandro. L’impresa, tra produzione e punti vendita, contava 96 dipendenti.