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Elisa Isoardi: la first lady che ci meritiamo?

isoardi salvini

Elisa Isoardi in 'Donna che stira camicie in cucina": l'opera simbolista che divide l'Italia.

Elisa Isoardi, conduttrice televisiva, donna di successo, madre orgogliosa e compagna intelligente e devota di un uomo politico attualmente al massimo della sua fama, stira una camicia di venerdì sera. Tutte le implicazioni politiche e simboliche di una semplice foto scattata a una donna che stira in cucina.

Una futura first lady

Dopo il voto del 4 Marzo 2018 lo scenario politico italiano non avrebbe potuto essere più incerto. Il Movimento 5 stelle venderebbe l’anima al Diavolo (se non l’avesse già venduta a Casaleggio) pur di arrivare al governo. Parlerebbe addirittura con Renzi, da pari.

Matteo Salvini, invece, rimane con il sorriso stampato in faccia da oltre un mese, sbandierando orgogliosamente i voti che hanno accordato al suo partito una fiducia enorme e che lo hanno reso uno degli uomini forti dello scenario politico italiano di centrodestra. Il più giovane, il più presentabile (almeno guardando la fedina penale) e il più maschio.

Sì, perché la questione dell’essere maschio per il segretario della Lega (nella sua figura archetipica) è fondamentale. La Lega ce l’aveva duro all’epoca di Bossi. Ora anche, ma lo si deve dire meno, a voce più bassa, con un sorriso più giovane, con un accento lumbàrd meno marcato.

In qualità di maschio con la M maiuscola, Salvini ha una compagna bellissima e innamorata, che brilla di luce propria ma sceglie di smorzarla per non offuscare quella del suo compagno.
E’ elegante e discreta, in grado di presentarsi in pubblico en pendant con lui, in jeans azzurri e camicia bianca, senza sembrare una decerebrata.

Solo che se uno le mette, le camicie, poi c’è bisogno che qualcuno le stiri. E chi dovrebbe stirarle le camicie del (forse) futuro premier se non la (probabile) futura first lady?

“Un venerdì da leoni”

Tutti hanno dei doveri. E tutti sanno che ci sono incombenze che per un motivo o per un altro non si riesce mai a sbrigare in settimana e che attendono, minacciose e meschine, che arrivi il weekend per rovinare tutto il divertimento. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita si è ritrovato di venerdì con un cumulo di roba da stirare entro il lunedì successivo. Immaginate la probabile futura first lady alzare la mano proprio adesso, fieramente, dignitosamente, come una vera donna italica.

Sì, perché venerdì scorso compariva sul profilo Instagram di Elisa Isoardi la seguente fotografia, che la immortalava con i capelli sommariamente raccolti e impegnatissima a stirare l’orlo di una camicia bianca.

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La fotografia ha diviso l’Italia. Da una parte coloro che sostenevano il diritto di stirare una camicia anche se ti chiami Elisa Isoardi, dall’altra coloro per i quali quest’immagine ha mandato a rotoli anni di lotte femministe e, nel mezzo, coloro che non hanno capito la questione e si complimentano con Salvini per aver trovato un tesoro di donna.

Ignara – o forse perfettamente consapevole di quello che avrebbe scatenato con la fotografia nel mirino – tre giorni fa Elisa Isoardi commentava ironicamente, in pace con il mondo, “un venerdì da leoni” e sembrava in pace con il mondo.

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Un ideale amabilmente tradizionale

La stragrande maggioranza di coloro che hanno speso una parola per commentare il venerdì sera casalingo di Elisa Isoardi, però, non si sono posti la domanda fondamentale, l’unica vera domanda che sia legittimo porsi nel momento in cui si guarda questo scatto: cui iuvat? O, per dirla in maniera più becera: chi se ne frega?

Perché Elisa Isoardi, donna intelligente e di successo, bellissima, ambiziosa e innamorata, ha ritenuto opportuno (se non necessario) pubblicare (nel senso proprio di “rendere pubblico”, l’immagine è visibile sul profilo della conduttrice anche senza essere suoi followers) quella fotografia sul proprio profilo personale?

La risposta, molto probabilmente, è che Elisa Isoardi sia meno spontanea di quanto voglia apparire e che quella fotografia faccia parte di una precisa strategia di comunicazione volta a diffondere un pensiero preciso.
“La donna forte e realizzata ma casalinga premurosa esiste”. Si tratta di un ideale amabilmente tradizionale che la Isoardi ha deciso di rendere moderno, attuale e funzionale al potere di Matteo.

La messa in scena immortalata dalla fotografia in questione è finalizzata a questo scopo. Ma, in fondo, perché parlare di una messa in scena? Perché la foto della Isoardi, semplicemente, lo è. Non è una fotografia scattata dalla Isoardi, ma è una foto della Isoardi. In cucina con lei c’era quindi qualcuno che aveva in mano uno smartphone ed era intento a immortalarla mentre era china sull’asse da stiro con i capelli in disordine. Oppure, in alternativa, c’era uno smartphone con l’autoscatto messo in bilico su un mobile. Quest’ipotesi non renderebbe diversa la questione.

Che sia un autoscatto o che un’altra persona l’abbia scattata, non si tratta di un’immagine in soggettiva. E’ una foto in cui la compagna di Matteo Salvini appare come oggetto della stessa. Non c’è nulla di spontaneo in quella volontà di rendere pubblico un momento privato e solo apparentemente insignificante. In qualche modo, la Isoardi era in posa.

La funzione simbolica

Il significato simbolico di un’immagine apparentemente insignificante è proprio il fulcro su cui dovrebbe ruotare la riflessione degli italiani intenti a osservare la casa e la compagna di Matteo Salvini.

Se quella stessa fotografia fosse comparsa sul profilo Instagram di una casalinga qualunque, probabilmente non avrebbe significato molto, se non la noia mortale di un venerdì che avrebbe potuto essere ben più elettrizzante.

Quando l’immagine di una donna che stira compare sull’account privato di una donna di spicco dello scenario televisivo e politico italiano, allora acquisisce tutta un’altra valenza.

Elisa Isoardi, che nel privato ha tutto il diritto di stirare camicie il venerdì sera, acquisisce un valore simbolico quando sceglie di mostrarsi come una donna comune perché, come la presentatrice sapeva benissimo, la foto sarebbe diventato un piccolo caso mediatico.

Di cosa ha voluto diventare simbolo Elisa Isoardi? Della donna in ombra, della donna che il venerdì sera stira sportivamente le camicie del suo uomo importante.

Ma è davvero la camicia di Matteo Salvini quella sull’asse da stiro? Non viene specificato. Tutto viene lasciato all’interpretazione, cioè alla forza simbolica di un’immagine che dice e non dice, che si impone in silenzio.

Se la Isoardi avesse speso due parole per dire “sto stirando la mia camicia preferita” oppure “Matteo, poi non dire che non ti amo”, questo polverone non si sarebbe alzato. La Isoardi, però, non ha voluto esprimersi.

La responsabilità della visibilità

Se l’immagine di una donna nota diviene simbolica, in grado di scatenare riflessioni e dibattiti, quella donna ha un’enorme responsabilità nei confronti del Paese. Elisa Isoardi ha infatti smesso di essere un cittadino qualunque nel momento in cui è diventata la compagna di Matteo Salvini e, soprattutto, quando in quella stessa occasione ha dichiarato di volere rimanere all’ombra del suo uomo in un momento tanto importante e delicato, sia per lui, sia per il Paese, in cui Matteo potrebbe essere chiamato a governare.

Qual è, quindi, la responsabilità di Elisa Isoardi? Quella di offrire un modello di grande impatto, nel bene o nel male. Le altre first lady italiane avevano la stessa responsabilità, ma il problema non si è mai posto, per il semplice motivo che nessuna di loro ha mai avuto un account Instagram con migliaia di followers. La povera Agnese Landini, moglie di un altro Matteo, che avrebbe avuto l’età e la cultura giuste per costituire una presenza importante sui social, compare su Instagram soltanto nelle fotografie ufficiali e in meme che sottolineano quanto assomigli a Vladimir Luxuria.

La compagna di Matteo Salvini, personaggio pubblico con un lunghissimo stuolo di ammiratori e di followers, è perfettamente consapevole della sua responsabilità e del fatto che, qualsiasi messaggio decida di veicolare, avrà sempre un enorme riscontro sulla rete.

C’è soltanto una cosa che bisognerebbe chiederle: è questo il massimo che ci si può aspettare da una possibile first lady intelligente, giovane, affermata e carismatica?

“Per quanto successo possiate avere, fate sempre un passo indietro e mai uno avanti rispetto al vostro uomo. Rimanete a casa a stirare camicie”. E’davvero questo il messaggio di cui hanno bisogno le giovani donne italiane?

Potevamo avere Michelle Obama. Invece ci è (quasi) toccata in sorte Elisa Isoardi.