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"Pulisci la stanza": 11enne spara alla nonna e si suicida

nonna

Spara alla nuca della nonna dopo che questa gli chiede di riordinare la sua stanza. Il bambino di 11 anni si è poi tolto la vita con la stessa arma.

Tragedia familiare nella città di Litchfield Park, in Arizona (Stati Uniti). Un ragazzo di 11 anni ha infatti sparato alla nonna 65enne dopo che questa gli aveva chiesto di “riordinare e pulire la sua stanza”. Dopo l’omicidio, il ragazzino si è tolto la vita con la stessa arma, che appartiene al nonno. La vicenda ha scioccato tutta la comunità perché l’11enne non avrebbe mai presentato problemi o atteggiamenti aggressivi.

Spara nonna e si uccide

“Era una bella famiglia. Conoscevo il bambino. Voglio dire, andava in giro in bicicletta, giocava nel quartiere” racconta ad AZFamily Walter Venerable, un vicino di casa di Doyle Hebert e Yvonne Woodard, che vivevano con il nipote 11enne in West Grove Street, nella città di Litchfield Park. Tutto è accaduto nel pomeriggio di sabato 3 novembre 2018. Stando al racconto di Doyle, la moglie avrebbe chiesto al nipote di “riordinare e pulire la sua stanza”. Non ci sarebbe stato alcuni litigio, ma il bambino invece di ubbidire si è piazzato dietro la nonna Yvonne, mentre la coppia era seduta sul divano a guardare la televisione.

Improvvisamente il colpo d’arma da fuoco. Il nipote infatti aveva sparato alla nonna alla nuca. Il marito, scioccato, ha dapprima cercato di rinconcorrere l’11enne ma poi è tornato indietro per tentare di soccorrere la moglie 65enne, inutilmente. La donna purtroppo è morta immediatamente. Poco dopo però si è udito un altro sparo.

Stando alle prime ricostruzioni il bambino infatti si sarebbe suicidato con la stessa arma utilizzata per uccidere la nonna. Un portavoce della polizia locale ha dichiarato però che il nonno avrebbe visto il ragazzo inciampare a terra prima di udire il colpo di pistola, che forse potrebbe quindi essere partito accidentalmente. L’ufficio dello sceriffo della contea di Maricopa ha precisato che le indagini “non hanno evidenziato problemi comportamentali nel ragazzo” e che nessuno poteva anche lontanamente immaginare che l’11enne potesse compiere un gesto simile.