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USA, zio taglia la gola a bambina: urla dal baby monitor

omicidio baby monitor

Lo zio prende un coltello, entra nella cameretta della nipote di 3 anni e le taglia la gola. Il padre sente tutto attraverso il baby monitor.

Un padre ha assistito all’aggressione in diretta della figlia attraverso un baby monitor. Nonostante l’uomo sia riuscito a soccorrere immediatamente la bimba, di appena 3 anni, le ferite riportate erano troppo gravi. La piccola è morta in ospedale, dopo che i medici hanno fatto il possibile per salvarle la vita. Ad ucciderla lo zio 33enne, che viveva da qualche tempo in casa con la famiglia Bulubenchi. L’uomo si è introdotto nella notte nella cameretta di Josephine e con un coltello le ha tagliato la gola.

Aggressione in diretta

Tutto è avvenuto in pochi istanti. La tragedia è accaduta ad Albany, nella contea di contea di Clinton (Kentucky, Stati Uniti). La piccola Josephine Bulubenchi, 3 anni, viveva con i genitori e altri 8 fratelli. Da qualche mese si era trasferito da loro anche lo zio da parte materna, il 33enne Emanuel Fluter. Nel cuore della notte il padre di Josephine, Beni, percepisce attraverso il baby monitor dei rumori strani provenire dalla cameretta dove dorme Josephine insieme ad altri quattro fratelli.

L’uomo va subito a vedere che cosa sta succedendo, e trova il 33enne sopra la bambina con un coltello in mano. Lo zio le aveva appena tagliato la gola. Per cercare di disarmarlo, anche Beni viene ferito. Una volta immobilizzato l’aggressore, Josephine viene trasportata d’urgenza in ospedale dove i medici tentato di tutto per salvarle la vita. Il padre posta su Facebook una foto in cui si vede che tiene per mano la figlia.

Dopo circa 24 ore di agonia, però, la bimba si arrende e muore nel pomeriggio di domenica 9 dicembre 2019. “E il crimine più orrendo che abbia mai visto”, ammette lo sceriffo della contea, Jim Guffey. Non è ancora chiaro il perché del raptus omicida, ma il personale del carcere dove è stato rinchiuso Emanuel Fluter sostiene che il soggetto sarebbe “estremamente violento”. Per affrontare le spese del funerale della bambina, la famiglia ha aperto una pagina su GoFundMe.