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Istruttore di nuoto arrestato: "Bimba stuprata 8 volte in 3 settimane"

Australia, istruttore stupra bambine

Kyle Daniels è accusato di circa 30 casi di violenza a danno di bambine di età compresa tra i 5 e i 10 anni.

La polizia di Sydney ha arrestato Kyle James Henk Daniels, un istruttore di nuoto di 20 anni, con l’accusa di aver abusato di diverse bambine che frequentavano il Mosman Swim Center, dove lavora. Oltre a lavorare in piscina, Daniels è uno studente alla facoltà di Scienze motorie. La notizia è stata diffusa dal Daily Mail e riportata dal Mattino. L’arresto risale al 12 marzo mentre gli abusi sarebbero avvenuti tra l’inizio del 2018 e la fine di febbraio 2019. Gli inquirenti ritengono che le vittime di Daniel siano di età compresa tra i 5 e i 10 anni e che abbiano subito diversi tipi di violenza, mentre erano sue allieve.

Istruttore accusato di stupro

Secondo quanto dichiarato dal pubblico ministero, Kyle Daniels avrebbe molestato le minori ripetutamente. Sono circa trenta gli episodi di abusi di cui è accusato. In due casi – una bimba di 6 anni e una di 7 – si sarebbe trattato di vera e propria violenza sessuale. In particolare, la bambina di 7 anni sarebbe stata stuprata per 8 volte in sole 3 settimane. Gli inquirenti dispongono inoltre di prove di violenze che risalgono a soli 10 giorni prima dell’arresto. Il 20enne ha negato ogni accusa e si è dichiarato innocente.

Le indagini e il processo

I primi sospetti sul comportamento dell’istruttore sono stati avanzati dai genitori di una delle bambine che frequentavano la piscina. La coppia ha sporto denuncia contro Daniels, ma l’arresto non è stato possibile a causa di un vizio di forma. Solo una seconda indagine ha portato alla convalida del fermo. I magistrati hanno concesso all’imputato il rilascio su cauzione (una somma pari a 100mila dollari australiani, ovvero circa 63mila euro) in attesa dell’udienza fissata per maggio. Fino ad allora, Daniels avrà obbligo di firma e dovrà recarsi ogni giorno in commissariato. Le autorità competenti gli hanno revocato il passaporto e non gli è concesso lavorare in nessuna piscina. L’ente che gestisce il suo precedente posto di lavoro, dove le violenze sarebbero avvenute, ha dichiarato: “Assumeremo dei supervisori che vigileranno costantemente sui nostri istruttori durante le lezioni. La sicurezza dei bambini è la nostra priorità. Non possiamo permettere che accadano fatti del genere nelle nostre strutture”.