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Relitto tedesco inquina i mari in Norvegia, lavori bloccati

Relitto tedesco inquina i mari in Norvegia, lavori bloccati

Un sottomarino tedesco affondato nelle coste norvegesi durante la Seconda Guerra Mondiale perde mercurio in mare. Esperti: "È una bomba ambientale".

“Una bomba ambientale”. I fondali delle coste norvegesi sono minacciate da una fonte di inquinamento proveniente dal passato. Infatti, nelle profondità di quel tratto di mare si trovano i resti del sottomarino tedesco U-864, salpato nel 1945 alla volta del Giappone, per rifornire gli alleati di nuova armi, ma intercettato dalle forze alleate e affondato. Ritrovato nel 2003, gli esperti norvegesi hanno scoperto che il relitto sta perdendo mercurio a causa della ruggine che ha corroso i contenitori. Il governo aveva attuato un piano per contenere le perdite, ispirandosi al sarcofago di Chernobyl. Tuttavia i lavori sono stati bloccati nel 2018, in attesa di una nuova delibera sul da farsi. Intanto, il sottomarino continua a perdere mercurio.

La bomba ambientale in Norvegia

Una minaccia dal passato. Sembra di sentire il titolo della celebre raccolta di racconti brevi dell’orrore, scritta da Stephen King, “A volte ritornano”. Nella raccolta, il maestro del brivido descriveva come molto spesso i peggiori disastri provengano da un passato che sembrava essere stato dimenticato. Nei racconti, la minaccia assume la forma di un fantasma, per i norvegesi, invece, il pericolo ha il profilo di un sottomarino.

Salpato dalla Germania di Adolf Hitler, il sommergibile U-864 sarebbe dovuto essere il protagonista di una grande operazione segreta, con l’obiettivo di consegnare al Giappone delle armi all’avanguardia per contrastare gli Stati Uniti. Tuttavia, la storia della Grande Guerra ha dimostrato come le cose non siano andate come i nazisti pensavano. Infatti, il sottomarino è stato intercettato lungo le coste norvegesi dalle forze alleate. Affondato, il sommergibile è rimasto a giacere sul fondale, dimenticato da tutti. Nel 2003 i sommozzatori locali lo ritrovano, aggiungendo un importante tassello mancante su quanto accaduto in quel tratto di mare. Tuttavia, insieme al relitto, gli scienziati hanno fatto una terribile scoperta: il sommergibile perde mercurio.

Blocco dei lavori sul sommergibile

A fronte della grave minaccia derivata dall’emissione del metallo velenoso nell’acqua del mare, il governo norvegese ha pensato a una soluzione. Prendendo ispirazione da quanto fatto a Chernobyl per limitare la fuoriuscita delle radiazioni dal reattori, gli esperti dell’esecutivo hanno suggerito la costruzione di un sarcofago. La discussione sulla validità della proposta è andata avanti fino al 2018, anno in cui il governo ha stanziato circa 32 milioni di dollari per la costruzione della protezione. Nel 2019 il lavoro ha subito dei ritardi e l’esecutivo si trova nuovamente a discutere sulla possibilità di recuperare il relitto, invece che di costruire il sarcofago.