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Haftar lancia missili su Ain Zara, Conte: "Rischio crisi umanitaria"

Haftar bombarda Tripoli

Mentre l'esercito di al-Sarraj riconquista la cittadina di Aziza, Haftar bombarda le zone di Khalet Elfurjan e Ain Zara.

Continuano gli scontri in Libia. A Tripoli si sentono distintamente le esplosioni che provengono dalle aree bombardate da Khalifa Haftar. Fonti militari e residenti citati dall’Ansa riferiscono che il generale “traditore” ha lanciato missili sulle zone di Khalet Elfurjan e Ain Zara, in risposta alla conquista di Aziza da parte dell’esercito di Fayez al-Sarraj. La cittadina a sud della capitale, nei giorni precedenti, era stata teatro di scontri e dell’avanzata delle truppe di Haftar. Nel frattempo, continua la mobilitazione delle milizie di Tripoli, Janzur, Misurata e Zawiya, che si sono congiunte con quelle di Zintan per fare fronte comune. Gli sforzi militari al momento si concentrano soprattutto su al-Hisha, punto strategico per raggiungere Gharian, l’ultimo bastione del generale ribelle.

L’appello di Conte in Senato

Il premier Giuseppe Conte è tornato a esprimere preoccupazione per il rischio “concreto” di una crisi umanitaria nel Paese. “Nessun interesse geopolitico può giustificare una guerra”, ha ribadito in un’informativa al Senato, che segue di una settimana quella alla Camera. Ciò che preoccupa è, in particolare, la presenza di 18mila sfollati che, dall’inizio degli scontri a Tripoli, sono stati costretti ad abbandonare le loro case. Resta ancora incerto il bilancio dei morti, ma stime riportate da Tgcom24 parlano di almeno 225 decessi, tra cui 70 bambini. Sembra invece scongiurato, almeno per il momento, il pericolo di un’ondata migratoria dalle coste libiche, ha sottolineato il premier: “Non emerge un quadro di imminente pericolo per quanto riguarda le possibili conseguenze sui flussi migratori verso l’Italia”.

Tripoli rompe le relazioni con la Francia

Infine, Conte ha lanciato un appello alla Francia, con la quale al-Sarraj ha cessato la cooperazione, accusando il governo di Macron di sostenere Haftar. Il primo ministro, rivolgendosi a Parigi, ha ribadito che “l’unica soluzione possibile della crisi è quella politica. In più occasioni ho discusso il dossier libico con il presidente Macron”, sottolineando che “una Libia instabile non può soddisfare alcun interesse nazionale di nessun Paese. Divergenze sul tema non solo appaiono illogiche, ma soprattutto non sono ammissibili”.