Alberto Pastori Gli archeologi greci hanno scoperto l’antica città perduta di Tenea, l’annuncio è stato dato direttamente dal Ministero della Cultura greca. Si tratta di una città che gli antichi greci pensavano fosse stata colonizzata dai prigionieri di guerra troiani dopo il sacco di Troia nel 12 ° o 13 ° secolo aC. Fino ad ora era presente solo nei testi.
Gli scavi di Settembre e Ottobre 2018 nella regione meridionale del Peloponneso hanno rivelato la “prova dell’esistenza della città antica” di Tenea. Infatti, gli archeologi hanno trovato pareti e pavimenti fatti di argilla, marmo o pietra. Trovate anche ceramiche per uso domestico, un dado di osso e 200 monete risalenti al 4 ° secolo aC. Nello specifico, le monete scoperte risalgono all’epoca dell’imperatore romano Settimio Severo, che regnò dal 193 al 211.
Città molto ricca
La leggenda dice che la città prosperò fino alla fine dell’Impero Romano. Poi fu danneggiata durante un’invasione gotica. Secondo il Ministero, la città fu abbandonata nel VI secolo dC durante le incursioni di Avari e Slavi. Stando a quanto riportato dal sito thevintagenews.com, l’archeologa capo Elena Korka, ha dichiarato all’Associated Press che le scoperte hanno indicato che i cittadini di Tenea erano stati “straordinariamente ricchi”.
La città, infatti, si trovava su una rotta commerciale tra le città di Corinto e Argo nel Peloponneso settentrionale. “(La città) aveva forme ceramiche distintive con influenze orientali, manteneva i contatti sia con l’Est che con l’Ovest e aveva il suo modo di pensare, che, nella misura in cui poteva, plasmava le sue politiche”, ha detto Konka all’AP.
Nel corso della storia, non si sapeva molto di Tenea, a parte i riferimenti antichi al famoso legame con Troia e ai suoi cittadini, che avevano formato la maggior parte dei coloni greci e fondarono la città di Siracusa in Sicilia. Korka ha detto che altre interessanti scoperte dovrebbero emergere durante gli scavi, che continueranno nei prossimi anni.
