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Essex, quattro giovani soccorsi al molo di Clacton: un morto

molo incidente

I ragazzi si erano spinti troppo oltre, il mare li ha inghiottiti. Una giovane di 14 anni ha perso la vita, mentre gli altri sono in gravi condizioni.

Nella famosa località balneare di Clacton Pier, nell’Essex, si è verificato un tragico incidente. Mentre facevano il bagno vicino al molo, quattro giovani ragazzi sono stati trascinati dalle acque. Erano le 13:40 quando una madre ha iniziato a gridare di fronte all’immagine della figlia di 14 anni che veniva trascinata dalla violenza delle acque. Infatti, una testimone della scena ha raccontato al The Sun: “(Le vittime) erano in un folto gruppo di circa 30 anni. Una signora piangeva e urlava mentre due persone la confortavano. Era così angosciante, tutti cercavano di fare ciò che potevano; bagnini, ambulanza aerea, lavoravano davvero come una squadra”.

Incidente al molo di Clacton

I paramedici hanno lottato per più di 35 minuti nella speranza di salvare la giovane 14enne finita in balia delle acque per un bagno al molo di Clacton. La madre, nel frattempo, si è lasciata andare a delle grida terrificanti. Un giovane di 18 anni, che si trovava con altre tre persone in acqua, sta ancora lottando tra la vita e la morte. La 14enne, invece, è deceduta. Un’altra ragazza di 15 anni è stata trasferita di urgenza all’ospedale ma i medici dichiarano che potrebbe riprendersi. Secondo il racconto di alcuni testimoni, i bagnini avrebbero caricato le quattro vittime su una barca per trasportarle a riva. Poi sarebbero iniziate le manovre di rianimazione. Infine, la corsa all’ospedale. La famiglia delle vittime era di origine asiatica, come riferiscono alcuni testimoni. “Le donne indossavano tutte il copricapo”. La tragedia, infine, giunge a un anno di distanza dalla morte di un 15enne annegato mentre nuotava a largo.

I testimoni

Alcune persone presenti sulla spiaggia hanno raccontato la scena: “Avevano una famiglia grande. Una signora che era ovviamente imparentata con loro era seduta tra due persone che urlavano”. Qualcuno ha aggiunto anche che “il mare stava arrivando sempre di più e non si sono fermati mentre cercavano di salvare le loro vite”. Infine, “i paramedici correvano da un paziente all’altro. Sono stato un assistente per 15 anni e non ho mai visto qualcuno che necessitava di RCP da quando lo facevano. Sono stati impegnati per ben 35 minuti”.