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Madre annega i figli in Russia, il marito voleva relazione poligama

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Una madre russa di 27 anni ha ucciso i propri figli annegandoli nell'oceano dopo aver scoperto che il marito era già sposato con un'altra donna.

Tragedia in Russia, dove una madre di 27 anni ha ucciso i suoi due figli annegandoli dopo aver scoperto che il marito era già sposato con un’altra donna. Protagonista della triste vicenda è Ekaterina Khavchina, che una volta saputo della relazione poligama del marito ha deciso d recarsi sulla spiaggia per uccidere se stessa e i suoi due bambini, Valentin di 5 anni e Milana di sei mesi. Malgrado i tempestivi soccorsi per i piccoli non c’è stato nulla da fare, mentre la donna è riuscita a salvarsi.

Madre annega i figli in Russia

Stando a quanto riportato dai media, Ekaterina avrebbe portato i propri figli in riva al mare per poi legarli con una corda. A quel punto, la donna li avrebbe gettati in mare tentando poi successivamente di togliersi la vita lei stessa. Fortunatamente, le urla disperate dei bambini hanno attirato alcuni passanti li presenti che sono subito accorsi per cercare di salvarli. Purtroppo la piccola Milana era già morta non appena sono giunti i soccorritori, mentre Valentin è deceduto poco dopo il suo arrivo in ospedale. Salva invece la madre, che però ora rischia una condanna per duplice omicidio e una condanna a vent’anni di carcere.

Ekaterina Khavchina era entrata in un profondo vortice di disperazione dopo aver scoperto che il marito, originario dell’Uzbekistan, era già sposato con un’altra donna e aveva chiesto ad Ekaterina di unirsi ufficialmente a loro in un matrimonio poligamo.

Le parole dell’amica

A commentare l’accaduto è un’amica della donna, che ai giornalisti ha raccontato il dramma di Ekaterina dopo la notizia del precedente matrimonio del marito: “Ekaterina si rifiutò e lui si trasferì a vivere da un’altra donna. Il mondo gli era crollato addosso. Amava i suoi bambini, voleva una famiglia, poi all’improvviso tutto è andato in frantumi”. Ekaterina Khavchina era residente a Viljučinsk, nella regione della Kamčatka, cittadina russa affacciata sull’oceano Pacifico. Quello stesso oceano dove la donna ha cercato la soluzione per il dolore che la tormentava.