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Coronavirus, in Svizzera obbligo di quarantena per chi viene dalla Liguria

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Le autorità svizzere hanno inserito la Liguria nell'elenco di zone ad altro rischio di contagio, imponendo la quarantena per coloro che vi provengono.

Nuove restrizioni anti Covid per le persone che dalla Liguria decidono di mettersi in viaggio alla volta della Svizzera. Le autorità elvetiche hanno infatti inserito la regione italiana nell’elenco di zone del mondo ad alto rischio di contagio da coronavirus, disponendo pertanto l’obbligo di quarantena di dieci giorni per coloro che da lì arrivano in territorio svizzero. Una decisione che ha destato curiosità nei cittadini, soprattutto tenendo conto di come diverse altre regioni italiane abbiano numeri di contagi e decessi ben superiori a quelli liguri.

Svizzera, quarantena per chi viene dalla Liguria

Sul sito dell’Ufficio federale per la sanità pubblica viene inoltre specificato che: “Gli Stati e le regioni interessati sono definiti in un elenco che viene aggiornato costantemente in base alla situazione epidemiologica, Le autorità cantonali sono responsabili dell’esecuzione e della sorveglianza del rispetto delle misure di quarantena e svolgono controlli a campione”. Le disposizioni di quarantena non valgono tuttavia per coloro che transitando dalla Liguria o da altre zone a rischio, ne sono rimasti per meno di 24 ore.

Nel frattempo, il presidente ligure Giovanni Toti ha annunciato il bollettino sull’emergenza coronavirus per la giornata di venerdì 25 settembre: “Dalle prime notizie che mi arrivano stamattina dalle nostre Asl, i dati covid sono in miglioramento, con 73 positivi su 2760 tamponi, di cui 38 in Asl 3, segno che le misure di contenimento del virus stanno dando i loro frutti. Parlando inoltre dell’obbligo di mascherina nel centro storico del capoluogo, Toti ha spiegato che la scelta: “Non è stata presa per penalizzare il centro storico di Genova, ma per tutelarlo. Monitorando e tracciando costantemente i casi abbiamo ritenuto che fosse meglio mettere questa misura precauzionale per la salute dei cittadini piuttosto che arrivare a ridurre l’orario delle nostre attività”.