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Fede, assistenza e lavoro: storie di rinascita giovanile a Nisida

nisida uniti nel dono

"Con questo progetto, sostenuto anche da importanti Fondazioni, vogliamo metterci alle spalle la crisi e dare un segnale concreto di ripartenza mettendo al centro i giovani e offrendo loro un’opportunità lavorativa."

È una gara di solidarietà quella che sta andando in scena in Italia a favore della popolazione ucraina colpita dalla guerra. Davanti ad una nuova emergenza umanitaria, gli italiani si stanno mostrando attivi e generosi.

Quella stessa generosità che, da sempre, accompagna le offerte deducibili ai sacerdoti diocesani: possono essere fatte sul portale di Uniti nel Dono e sono destinate ai 33 mila preti che mettono la propria vita al servizio del prossimo.

Un esempio? Don Gennaro Pagano, cappellano del Carcere minorile di Nisida e direttore del centro educativo “Regina Pacis” a Quarto, inaugurato nel 2020 dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana.

Classe 1980, Don Gennaro aiuta tutti coloro che vivono ai margini della società: “La realtà di Nisida l’ho incontrata nel 2010, dapprima per motivi di studio e poi per volontariato, e da tre anni sono il cappellano del carcere minorile. Oggi questo è il mio primo servizio. Sono ragazzi che hanno molte ferite familiari, personali, di abbandono, di esposizione alla violenza fin dalla tenera età, ed hanno bisogno di una nuova occasione nella vita. Sono ragazzi difficili, che hanno vissuto in strada e sono in grado di inquadrare subito le persone. Non ti rispettano per il ruolo che hai ma per la persona che sei. Io mi pongo come un fratello maggiore e li seguo quotidianamente. Nella vita mai avrei pensato di occuparmi di un adolescente proprio come fa un genitore, accompagnando un ragazzo a scuola o parlando con gli insegnanti”.

Molte le storie positive di giovani che hanno portato a termine un percorso di recupero grazie all’accompagnamento e al sostegno ricevuto in comunità. “Il Vangelo è proprio questo: uscire da se stessi – aggiunge Don Gennaro – e mettere in circolo quello che siamo e abbiamo, un donarsi reciprocamente”.

Ai ragazzi di Nisida e alle ragazze dell’istituto femminile di Pozzuoli è dedicato un nuovo progetto, una startup promossa quest’anno dalla diocesi, che intende creare, al rione Terra, il più grande sito turistico d’Europa interamente gestito da giovani provenienti da istituti penali. “Dopo anni di abbandono questo rione – spiega don Gennaro – sta rinascendo ed è lo scenario ideale per un progetto di inserimento per i giovani usciti dal carcere che qui potranno dare il via ad una nuova vita. Dopo un periodo di formazione e un successivo tirocinio, 24 ragazzi e ragazze saranno scelti per essere assunti come guide turistiche con regolare contratto di lavoro nel sito turistico di Puteoli Sacra”.

I ragazzi accompagneranno i visitatori in un percorso che si snoda tra archeologia e arte sacra, tra l’antica Puteoli, la città Romana con ancora visibili le vecchie strade, i forni con le macine quasi intatte, le botteghe e i criptoportici e il Museo Diocesano, che ospita alcuni tra i reperti cristiani più importanti del sud Italia.

Con questo progetto, sostenuto anche da importanti Fondazioni, vogliamo metterci alle spalle la crisi – conclude il sacerdote – scatenata dalla pandemia e intendiamo dare un segnale concreto di ripartenza mettendo al centro i giovani e offrendo loro un’opportunità lavorativa”.