Fino ad un massimo di 20mila euro per chi sceglie di sposarsi con un matrimonio religioso. È questa la proposta portata avanti da cinque parlamentari della Lega e che sta facendo indignare non poco diverse parti politiche.
La proposta che porta la firma di Domenico Furgiuele, Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli ed Erik Pretto, prevede un bonus volto a detrarre spese quali l’abito degli sposi, ma anche le bomboniere, le fotografie o ancora libretti e fiori. Stando a quanto riporta “Il Corriere”, gli stessi parlamentari avrebbero fatto delle successive correzioni estendendo la misura a tutti i matrimoni.
Matrimonio, la proposta della Lega e il successivo passo indietro
In particolare tra i requisiti richiesti dalla misura vi sarebbe la residenza da oltre 10 anni in Italia e l’obbligo a celebrare lo stesso matrimonio nel Paese. Le risorse che verrebbero eventualmente stanziate sarebbero di 120 milioni per l’anno 2023, 90 milioni nel 2024 e 85 milioni in previsione del 2025.
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Come hanno reagito le altre forze politiche
Nel frattempo non sono mancate le reazioni da parte delle altre forze politiche a cominciare dal leader di Azione Carlo Calenda che, attraverso un cinguettìo ha twittato: “Al di là della probabile incostituzionalità, si conferma che la Lega di Salvini è letteralmente fuori controllo”. Particolarmente dure le parole del senatore del PD Enrico Borghi che sempre su Twitter ha dichiarato: “Ai leghisti che vogliono regalare 20mila euro di soldi pubblici solo a chi si sposa in chiesa vorrei svelare un segreto insegnatomi da un prete: lo Stato è laico”.