(Adnkronos) – Eppure, gli si fa notare, in questa storia il suo nome ricorre, in una posizione accessoria rispetto a Torzi. "E quindi? – risponde – che cosa devo dire? Se lo sono scelto loro, se lo sono trovato loro e se lo discuteranno loro. Non capisco il tema. Il signore (Torzi, ndr) ha avuto l'incarico da Pena Parra di comprare il palazzo, e l'ha comprato. E' la mia controparte: è come se a lei domani la chiamo perché hanno arrestato un giornalista del Corriere della Sera. E' attinente alla sua attività, ma…".
Sulla prima parte della compravendita, Mincione spiega: "Io il palazzo l'ho venduto al Vaticano. L'ho venduto a Edgar Pena Parra (cardinale venezuelano, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato della Santa Sede dal 2018, quando è subentrato a Giovanni Angelo Becciu, ndr), allo sceriffo messo da altre persone per fare questa cosa. Non l'ho venduto a Torzi. Torzi è stato incaricato dal Vaticano di comprare il palazzo per loro: è differente la storia. Questa storia mi fa impazzire dalla rabbia, ogni volta. Bisogna stare attenti a quello che si scrive".