> > Covid: primario Rianimazione Bergamo, 'no a paragoni con prima e seconda...

Covid: primario Rianimazione Bergamo, 'no a paragoni con prima e seconda ondata'

default featured image 3 1200x900

Milano, 26 feb. (Adnkronos) - Quella che si osserva sul fronte contagi da Covid "è una ripresina", che "non è lontanamente paragonabile alla prima ondata di marzo né come numeri, né come gravità dei pazienti. Questo deve essere molto chiaro". Lu...

Milano, 26 feb. (Adnkronos) – Quella che si osserva sul fronte contagi da Covid "è una ripresina", che "non è lontanamente paragonabile alla prima ondata di marzo né come numeri, né come gravità dei pazienti. Questo deve essere molto chiaro". Luca Lorini, primario della Rianimazione e della terapia intensiva all'ospedale Papa Giovanni Bergamo, interpellato dall'Adnkronos sull'aumento dei contagi nella regione, è netto: "La situazione è abbastanza chiara. Fino a quando non avremo vaccinato tot persone il virus salirà e scenderà: dipenderà dalle aperture, e questo era atteso".

Ma se un piccola ripresa c'è, "non siamo tornati a marzo come dicono alcuni, non è così. La situazione è peggio di due mesi fa ma è lontana anni luce dalla prima e dalla seconda ondata". In Lombardia, osserva Lorini, ci sono circa 400 pazienti in terapia intensiva: "Saliranno un po' ma non si avvicineranno a quei 1.400 pazienti che abbiamo visto a inizio pandemia". Secondo il medico, "oggi siamo più attenti, sappiamo cos'è il virus, di cosa stiamo parlando". In rianimazione, a Bergamo, "abbiamo 24 malati e 24 sono i posti che abbiamo a disposizione. Aumenteremo di un poco, ma per arrivare ai 100 di un anno fa ci vorrebbero mesi di leggerezza che non credo succederanno. La variante la portiamo noi, non vola, basta cercare di limitare i contatti".

Gli assembramenti a Bergamo, fuori dallo stadio, per Atalanta-Real Madrid, "sono stati un segnale bruttissimo, la gente ha già dimenticato e quello che è successo non si può dimenticare. Ma il mondo è fatto di stupidi, dovremmo prevenirli. Mi aspetto che le forze dell'ordine prevengano queste situazioni". Le vaccinazioni "dovrebbero essere al primo posto, c'è chi dovrebbe preoccuparsene giorno e notte. Chi non lo fa sarà colpevole di ciò che succede. Più veloci vanno, meno gli ospedali soffriranno". I primi effetti negli ospedali? "Si sentiranno quando avremo raggiunto 20 milioni di vaccinati".