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Frana a Ischia, Conte: "Nessun condono"

Giuseppe Conte

La tragedia di Ischia è diventata anche un caso politico. Conte è stato attaccato per aver facilitato l'accesso al condono per gli abusivi dell'isola.

La politica si sta occupando della tragedia a Ischia. Giuseppe Conte è stato recentemente attaccato da Pd, Terzo polo e ambientalisti, per aver facilitato, a detta loro, l’accesso al condono per gli abusivi dell’isola. 

Frana a Ischia, Conte: “Nessun condono”

La tragedia di Ischia si è trasfromata in un caso politico. Giuseppe Conte è stato attaccato da Pd, Terzo polo e ambientalisti, sulla norma del 2018 che, a detta loro, avrebbe facilitato l’accesso al condono per gli abusivi dell’isola. “Nessun condono, era solo una procedura di semplificazione” con queste parole il leader del M5s si è difeso. Sotto accusa il decreto Genova, durante il governo di cui era premier. Una specie di sanatoria per la ricostruzione post terremoto del 2017 di Ischia. Secondo Legambiente il provvedimento avrebbe portato a un migliaio di richieste di condono a fronte di circa 600 case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento sull’isola. Giuseppe Conte, ospite a Mezz’ora in più, ha spiegato che “l’articolo 25 del decreto sul Ponte è stato uno dei primi dossier che abbiamo assolto con senso di responsabilità cercando di sbloccare una situazione che c’era senza derogare ai vincoli idrogeologici. Era una procedura di semplificazione“. 

Sono dichiarazioni farneticanti. Ha fatto un condono a Ischia, ha chiuso l’Unità di missione sul dissesto e non si vergogna? Eppure quattro anni fa glielo avevamo detto” ha attaccato Matteo Renzi, leader di Italia Viva. Carlo Calenda, di Azione, ha definito il provvedimento “pericoloso“. “Cercare a posteriori di prendere in giro gli italiani con eloquio stile azzeccagarbugli è anche peggio” ha sottolineato. “Le persone devono capire che in alcune aree non si può abitare, non esiste l’abusivismo di necessità. Le costruzioni nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico vanno demolite. Dopo il terremoto del 2017 è stato nominato un commissario di governo ed è stata applicata una normativa totalmente sgangherata completamente diversa da quella applicata nelle aree del terremoto del Centro Nord. Il commissario nominato pensava di fare un piano di ricostruzione a prescindere dai Comuni. Sbagliando. Quindi non ha concluso niente. Sulla partita abusivismo si è fatta solo confusione” ha aggiunto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. “Su Ischia aveva l’occasione di lanciare un segnale importante: sbloccare il piano di adattamento climatico, rimasto nel cassetto del ministro Pichetto Fratin, e di ribadire il mai più condoni edilizi approvando la legge sullo stop al Consumo di suolo, che viaggia in Italia al ritmo di 2 metri quadri al secondo. Invece ancora una volta ai disastri si risponde, inadeguatamente, esclusivamente con i soldi e non con le regole. C’era da aspettarselo da una destra che in Campania ha fatto campagna elettorale promettendo un nuovo condono edilizio” ha aggiunto Angelo Bonelli, deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, prendendo di mira il governo Meloni. 

La norma e l’abusivismo 

L’articolo 25 del decreto sul Ponte Morandi, voluto dal governo M5s-Lega, era stato contestato duramente in Parlamento. Il Pd aveva votato contro già nel 2018, ma era passato anche con i voti di Fratelli d’Italia, che però aveva segnalato la necessità di un’operazione di messa in sicurezza in tutto il Paese. L’abusivismo in alcuni territori esposti ad eventi climatici estremi è al centro del dibattito politico. Legambiente ha precisato che “è arrivato a 27.000, invece, il numero delle pratiche di condono presentate in occasione delle tre leggi nazionali: di queste risultano negli uffici tecnici di Forio 8.530 istanze, 3.506 a Casamicciola e 1.910 a Lacco Ameno“.