Argomenti trattati
- Garattini e l’ultima spiaggia dell’obbligo vaccinale, perciò chiede coraggio a Draghi: “Non c’è più tempo da perdere ormai”
- Obbligo vaccinale come atto legiferato: la strada che chiede Garattini per arginare i contagi
- L’Italia apripista per l’obbligo vaccinale, Garattini lo chiede e cita il caso del vaccino antipolio
Silvio Garattini ritiene che la famosa ultima spiaggia sia arrivata e chiede un atto di coraggio al governo: “Serve l’obbligo vaccinale”. Il fondatore dell’Istituto Mario Negri indica la strada da seguire per evitare che il virus dilaghi e chiede “più coraggio” con quasi 6 milioni di italiani non ancora vaccinati e con io dilagare della variante Omicron.
Garattini e l’ultima spiaggia dell’obbligo vaccinale, perciò chiede coraggio a Draghi: “Non c’è più tempo da perdere ormai”
Al Giorno Garattini ha spiegato che “non c’è più tempo da perdere e non è accettabile che ancora così tante persone rifiutino l’antidoto incidendo sulla situazione generale”. Misure a parte, la via che Garattini vede come argine certo è quella dell’obbligo vaccinale: “La maggior parte dei pazienti in terapia intensiva è No vax. Il governo deve avere il coraggio di prendere questa decisione”.
Obbligo vaccinale come atto legiferato: la strada che chiede Garattini per arginare i contagi
E la strada che Garattini auspica è strada di un legiferato netto ed incontrovertibile del governo guidato da Mario Draghi: “Serve una legge che faccia vaccinare tutti perché man mano che gli adulti si coprono, il virus circola nelle fasce d’età più basse. In più, aumenta il rischio ricovero per i giovani”. Austria, Ecuador e Indonesia sono stati finora i soli paesi ad introdurre l’obbligo.
L’Italia apripista per l’obbligo vaccinale, Garattini lo chiede e cita il caso del vaccino antipolio
Tuttavia per Garattini l’Italia ha anche l’occasione per fare da apripista europeo: “Siamo in una situazione paradossale in cui i governi stanno fermi in attesa che qualcuno faccia la prima mossa”. E la storia è colma di esempi del genere, come quello della vaccinazione antipolio: “Non venne accettata, i pediatri all’epoca avevano paura. All’epoca vaccinammo con due anni di ritardo”.