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Gastrite, il metodo di cura basato su essenze vegetali

gastrite

Gastrite, vediamo l'eziologia, sintomatologia e i rimedi basati su essenze vegetali

È difficile spiegare a parole ciò che si avverte quando “ci brucia lo stomaco”, di certo, i sintomi sono inconfondibili. Quella sensazione fastidiosa quasi di “calore” pungente che si diffonde all’altezza dello sterno e si diffonde per tutto l’esofago arrivando anche alla faringe. Ecco dei piccoli suggerimenti per riuscire a domare e tenere a bada la gastrite con l’aiuto di validi alleati naturali.

Bruciore di stomaco

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Tecnicamente, ciò che indichiamo come “bruciore di stomaco”, in medicina è chiamato pirosi gastrica. Chi ne soffre lo sa, è un disturbo piuttosto invadente, con una durata variabile. Se protratto per ore o giorni, tende a diventare alquanto invalidante.

Le cause possono essere molteplici. Quando si tratta di un problema occasionale, di una situazione isolata e a sé stante, la causa è facilmente individuabile da chi ne avverte i sintomi. Specialmente nel caso in cui i sintomi dovessero manifestarsi poco dopo aver compiuto determinate azioni. Infatti, l’infiammazione potrebbe essere dovuta ad alimenti o cattive abitudini che hanno irritato la nostra parete gastrica. Parliamo ad esempio di un’esagerata ingestione di bevande gassate o caffè, il consumo di pasti pesanti e/o abbondanti, l’assunzione di qualche farmaco di forte dosaggio, aver mangiato alimenti di difficile digestione, aver buttato giù quel famoso” bicchiere di troppo” che forse si poteva evitare.

Talvolta, il bruciore di stomaco, può essere associato ad una condizione chiamata reflusso gastroesofageo. Vale a dire, in parole povere, la risalita involontaria di succhi gastrici nell’esofago. Spesso, infatti, senza farci troppo caso, mangiamo cibi acidi oppure compiamo bruscamente e velocemente dei movimenti appena dopo aver finito un pasto. Sono questi movimenti a provocare una risalita dei succhi gastrici nell’esofago che portano, così, ad acidità e bruciore di stomaco.

In questo caso, considerati i fattori da cui deriva il reflusso, si potrebbe azzardare a dire che soffrirne è una cosa del tutto “normale”, fisiologica. Quando però i sintomi si manifestano frequentemente e intensamente, è più corretto pensare di trovarci di fronte ad una vera e propria patologia, detta infatti malattia da reflusso gastroesofageo. Ad innescarla sono fattori di altro tipo. Ci riferiamo al malfunzionamento dello sfintere gastrointestinale (una valvola che “chiude” e separa l’esofago dallo stomaco, il cui compito è quello di regolare il passaggio del cibo), oppure può essere una conseguenza dell’ernia iatale.

Gastrite nervosa

Quando si parla di gastrite e di cause scaturenti, è bene non tralasciare e non sottovalutare la componente emozionale. Infatti, è risaputo che un esame o un imprevisto, possono provocare in noi delle sensazioni non troppo piacevoli. I soggetti più ansiosi tenderanno a somatizzare lo stress, i dubbi, le paure, i vari nervosismi, trasformandoli tutti in possibili fattori di origine del disturbo, che a questo punto sarà connotato come gastrite nervosa. Se in questo caso, si può tirare un sospiro di sollievo per via della natura non specificamente patologica del disturbo, d’altro canto è vero che rappresenta comunque un problema.

Immaginiamo chi ne soffre come una bomba ad orologeria che accumula e immagazzina negatività a tal punto da far scoppiare la bomba da un momento all’altro. Tutto ciò che gli risulterà difficile ammettere, esprimere, affrontare, viene canalizzato nello stomaco, opprimendo il soggetto in primis a livello psicologico e poi sfociando in un disturbo fisico. Purtroppo all’ansia non sempre c’è un rimedio permanente, non siamo ipocriti: quella che in gergo non è altro che la cosiddetta “strizza”, viene a tutti. E (nei limiti) va bene così.

È da esseri umani pensanti e razionali comportarsi irrazionalmente in alcune situazioni, provare panico, reagire male ad un imprevisto, avere un groppo in gola e lo stomaco chiuso prima di fare qualcosa che reputiamo importante. Basta non permettere a questo tipo di sentimenti di prevalere. Quando capiamo che tutto ciò che facciamo è compromesso e condizionato, dobbiamo lavorarci su ed “esercitarci” in modo da avere consapevolezza e autocontrollo. Non sono i sentimenti negativi a dover dirigere noi. Siamo noi che dobbiamo imparare a gestirli (e a gestirci) – a volte perfino soffocarli – in modo costruttivo. Lo so, è un’espressione un po’ da nonna, ma il nostro tempo è limitato e non sarebbe giusto spenderlo con la costante “paura di”.

Gastrite nervosa sintomi

Per quanto riguarda i sintomi della gastrite nervosa, non si discostano poi troppo da quelli della pirosi gastrica. Il sintomo principale è proprio il bruciore dello stomaco, diverso, però da quello che sentiamo quando un pasto ci ha appesantiti. Generalmente, anche se non siamo esperti di medicina, tendiamo ad accorgerci se quel bruciore è dovuto a qualcosa che abbiamo ingerito o se è associato ad una situazione che ci risulta difficile da digerire (appunto!).

In quest’ultimo caso il bruciore può essere accompagnato da altre sensazioni spiacevoli quali nausea, eruttazioni frequenti, gonfiore, diarrea, sensazione di asma e mancanza d’aria (i respiri diventano più corti e intensi). Nei casi più acuti possono essere presenti anche febbre e vomito. Anche l’inappetenza può essere considerata un sintomo della gastrite. Considerato quanto difficoltoso può essere ingerire qualcosa mentre si ha dolore e bruciore di stomaco, si tende ad annullare il senso di fame. O, come nel mio caso, l’appetito ti rimane, così come il mal di stomaco, esacerbato dall’allarmismo e dalla frustrazione che deriva dal non poter toccare cibo o acqua. E il nervosismo, l’abbiamo appena detto, è un pessimo alleato della gastrite.

Gastrite cronica

Nel caso della gastrite cronica, l’infiammazione in atto non guarisce spontaneamente. Precisiamo, che con cronicità s’intendono periodi in cui i sintomi non si accusano, alternati ad altri in cui sono molto acuti, e non necessariamente continuità “lineare” nell’avvertirli. Ad ogni modo, è una condizione diffusa e persistente che, a lungo andare, può portare anche a gravi conseguenze. Solitamente è dovuta alla presenza di un batterio, l’Helicobacter Pylori, che colonizza la parete della mucosa gastrica.

Se non trattata, la graduale e naturale evoluzione della condizione cronica, può far sì che le pareti dello stomaco si assottiglino, provocando una distruzione delle ghiandole stomacali e un’atrofizzazione della mucosa. A lungo andare, quindi, il batterio può essere responsabile di altre patologie più gravi come l’ulcera peptica e il cancro allo stomaco. Per cui, è sempre consigliato fare degli accertamenti. Possiamo ricorrere inizialmente ad esami non invasivi (analisi del sangue, breath test).

Ma per dormire sonni più tranquilli, meglio sottoporsi a gastroscopia. L’esame è di certo più invasivo, ma la diagnosi è più precisa. Lo studio, infatti, sarà effettuato direttamente su un campione di tessuto della mucosa. Per quanto riguarda i sintomi, generalmente sono quelli che avvertiamo durante un attacco di gastrite nervosa e che abbiamo descritto nel paragrafo precedente: bruciore e dolore, senso di pesantezza, difficoltà a digerire, meteorismo. In questo caso, dolore e bruciore possono però manifestarsi anche lontano dai pasti.

Dieta per gastrite

Se è vero che frequentemente bisogna ricorrere a qualcosa di più che a qualche piccolo accorgimento, è altrettanto vero che mettere in atto delle corrette abitudini è molto efficace nella cura di un disturbo così diffuso. Quindi, armiamoci di santa pazienza e tanta buona volontà e cerchiamo di seguire alcune semplici regole e buone abitudini alimentari, che possono essere un vero e proprio toccasana per il nostro organismo. L’ideale sarebbe seguire una vera e propria dieta, evitando, almeno per un periodo:

  • alimenti troppo conditi e speziati;
  • cibi con conservanti;
  • alimenti molto proteici;
  • prodotti nervini.

Dunque risulteranno dannosi: scatolame di qualsiasi tipo, carni grasse, salumi e insaccati, condimenti come burro e maionese (o altri tipi di salse non proprio salutari), formaggi molto grassi e stagionati. Ma anche caffè, bevande gassate o energetiche, cioccolato, cibi piccanti, verdure crude e ricche di fibre, frutta e ortaggi con un’elevata acidità (come fragole, kiwi, agrumi, pomodori). E ancora: gomme da masticare (che stimolano la secrezione dei succhi gastrici pur non essendoci di fatto nulla nel nostro stomaco), caramelle alla menta, bevande e cibi troppo freddi o troppo caldi. Tra gli alimenti consentiti, invece, troviamo alimenti secchi o facili da digerire:

  • fette biscottate, pane con poca mollica, riso;
  • formaggi freschi (sempre con moderazione);
  • ortaggi (cotti);
  • carne magra (ad esempio carne bianca)
  • pesce magro;
  • cereali e leguminose (non stracotte).

È determinante stare attenti al metodo di cottura utilizzato. Sì a cotture semplici come cottura al vapore, a cartoccio, condimenti a crudo, bollitura; assolutamente pollice in giù per le fritture!

Gastrite rimedi

Ovviamente seguire una dieta più equilibrata e stare attenti al metodo di cottura degli alimenti, non sempre può bastare. Ci sono altre regole non nutrizionali da seguire. Ad esempio: mangiare lentamente, agevolando così il “lavoro” dello stomaco in fase digestiva. Oppure mangiare in un ambiente rilassato, cercando di evitare il più possibile quei posti sempre più in voga da “mordi e fuggi”. E ancora, mangiare poco e spesso, non rinunciando mai allo spuntino.

Un aiuto molto valido e naturale è rappresentato da curcuma e piperina. Sì, è vero, abbiamo sconsigliato giusto qualche riga fa l’uso delle spezie. Ma nel caso dello “zafferano delle Indie” (è così che viene etichettata), si può fare un’eccezione. Più che una semplice spezia, è un naturale protettore delle mucose gastriche, uno dei più efficienti. L’efficacia è stata testata perfino dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). La piperina è invece una sostanza contenuta nel pepe nero. E’ ciò che conferisce al pepe il caratteristico sapore piccante. Scientificamente è definita alcaloide. Nella medicina tradizionale indiana e cinese è utilizzata per curare coloro che soffrono di disturbi digestivi. Per saperne di più, è possibile cliccare sull’immagine seguente

piperina

È, inoltre, capace di incentivare l’assorbimento di diverse sostanze da parte dell’organismo. Citiamo ad esempio, quello della curcumina (sostanza presente nella curcuma, ricavata dai suoi rizomi, che ha proprietà antinfiammatorie). C’è un prodotto che riunisce queste due sostanze in modo da beneficiare congiuntamente delle loro proprietà: le capsule di Piperina e Curcuma Plus. Si tratta di un integratore alimentare della Natural Fit, da assumere due volte al giorno, dopo ogni pasto. Ovviamente non potrà sostituire in nessun modo una corretta alimentazione. Anzi, dovrà essere associato ad una dieta sana ed equilibrata. Ma i benefici saranno fin da subito visibili e notevoli. Di seguito saranno elencate più nel dettaglio ingredienti del prodotto e loro proprietà salutari.

Ricordiamo che il prodotto ufficiale piperina e curcuma plus si trova solamente sul sito ufficiale del produttore e non si può acquistare altrove

Essenze vegetali

Checché se ne dica sugli integratori alimentari, il prodotto Piperina e Curcuma Plus è composto da sole essenze naturali. Ingredienti e descrizione:

  • Curcuma: funzione depuratrice e antinfiammatoria. Ha un’azione protettrice per lo stomaco in quanto stimola la produzione di mucina (che altro non è che il rivestimento che protegge le pareti stomacali);
  • Piperina: stimola l’attività del metabolismo. Attiva i succhi gastrici aiutando la digestione.
  • Silicio colloidale: gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute di pelle, ossa, tendini, legamenti. È stato studiato che la quantità di silicio presente nel corpo tende a diminuire con l’avanzare dell’età e si riduce di molto con l’invecchiamento. Il suo fabbisogno giornaliero è stimato tra i 20 e i 50 mg. Considerato quanto sia importante anche per alleviare la stanchezza e il senso di insicurezza, meglio non farselo mai mancare.

Recensioni positive

Chi si è documentato e ha deciso di utilizzare il prodotto, magari dopo le prime titubanze perfettamente giustificate, si può leggere di quanto ne sia rimasto soddisfatto. Riportiamo giusto un paio di recensioni presenti sul sito web del produttore, per permettervi di avere un quadro completo. Se ad ogni modo, il vostro atteggiamento sposa di più la visione incredula di San Tommaso Apostolo, beh, non vi resta che “provare per credere”!

Emanuela scrive: “Ottimo prodotto, in alternativa ai complessi vitaminici venduti dalle farmacie. Lo prendo abitualmente tutte le mattine e non ho più avuto problemi con influenze o raffreddori. In natura esistono davvero tanti rimedi eccellenti.

Anche l’esperienza di Vito è stata positiva, e ci riferisce che: “la curcuma è un’ottima spezia da utilizzare in cucina. Peccato che la curcumina, il principio attivo, si degrada facilmente con la temperatura. Per questo ho comprato queste compresse che mi consentono di assumerla a crudo.”

Detto ciò, ricordatevi di non trascurare mai i sintomi. Tenete a freno le voglie di dare sfogo all’aspirante medico che è “intrappolato” in ognuno di voi. Capisco perfettamente che qualsiasi maccheronica “autodiagnosi” ci fa sentire più sollevate (o forse no?) e meno soggette all’angina pectoris che sentiamo ci stia per venire, nel comporre il numero del medico. Leggete pure, documentavi, usate metodi naturali laddove consentito.

Ma se i sintomi persistono e si protraggono, potrebbe essere spia di qualcosa di più grave. In questo caso perciò, è utile chiederee il parere di un esperto, anziché diventare maestri del fai-da-te. Per coloro, invece, che soffrono saltuariamente di gastrite nervosa, episodi di reflusso a causa di una buona scorpacciata, bruciore di stomaco improvviso da “ho visto il mio ex con un’altra”, è preferibile seguire uno stile di vita sano, aiutarsi con una buona alimentazione e provare a seguire i piccoli accorgimenti naturali qui suggeriti.

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