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Giorgetti: "reddito di cittadinanza si fa, non in un anno"

Giancarlo giorgetti

Giorgetti non vuole deludere le aspettative degli elettori in campo economico: "le promesse vanno mantenute", il reddito di cittadinanza si farà.

Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del consiglio della Lega, durante la puntata di Otto e mezzo del 18 settembre si è espresso in merito alle prossime manovre economiche del governo. Secondo Giorgetti: “le promesse, come detto da Di Maio, devono essere mantenute“, poi specifica “non è che dobbiamo fare tutto in un anno“. Il sottosegretario leghista si è quindi sbilanciato a favore del ministro pentastellato. Luigi Di Maio, poche ore prima, aveva infatti fatto dichiarazioni volte a sollecitare il ministro dell’economia, Giovanni Tria: “che il ministro dell’Economia di un governo del cambiamento trovi i soldi per gli italiani che momentaneamente sono in grande difficoltà. Gli italiani in difficoltà non possono più aspettare, lo Stato non li può più lasciare soli e un ministro serio i soldi li deve trovare“.

Giorgetti supporta Di Maio

Alle domande di Lilli Gruber Giancarlo Giorgetti risponde con decisione: il governo deve rispettare le promesse fatte in campagna elettorale, anche sul piano economico. Nello specificare che la strada per mettere in atto il reddito di cittadinanza, tanto voluto da M5S, sarà lunga, specifica: “L’importante è che si incominci un sentiero. Il reddito di cittadinanza alimenta la domanda aggregata, ma soprattutto ha un senso perché propedeutico all’inserimento nel mondo del lavoro. La proposta è collegata al rilancio dei centri per l’impiego“.

Non sarà solo la proposta economica pentastellata a impiegare le energie e il tempo del governo: “La stessa legge di bilancio è pluriennale“. Proprio sulla legge di bilancio M5S e Lega si stanno scontrando con Giovanni Tria, che non vuole superare l’1,6% di defict, a costo, forse, di rimandare reddito di cittadinanza e flat tax. A tal proposito Giorgetti ha dichiarato: “Si può sforare l’1,6% solo con proposte serie e credibili perché i mercati sono attenti ai decimali ma soprattutto alle proposte di politica economica di un governo, perché il paese possa crescere“. Il sottosegretario ha poi specificato che “si può arrivare anche allo sforamento del 2% ma non con provvedimenti di tipo demagogico per acquisire consenso“.

Trovare un accordo equilibrato tra le posizioni delle diverse personalità del governo non sarà facile, ma, ha spiegato Giorgetti: “Ho invitato i ministri a litigare anche di più. A tutti, non solo ai ministri, chiedo dedizione, impegno, passione, studio, ma anche litigi. Che devo litigare coi miei colleghi M5s o Tria l’ho messo in conto. Succederà per settimane e alla fine di questo percorso ci sarà un prodotto, perché conta solo che il Paese cresca“.