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Olimpiadi invernali: proposta Milano-Cortina, fuori Torino

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Il tridente Milano-Torino-Cortina per le olimpiadi invernali 2026 salta: fuori il Piemonte dalla proposta del Coni, ci saranno solo Lombardia e Veneto

Salta l’opzione a tre per il 2026: il Piemonte viene escluso dalla proposta che avanzerà il Coni per portare, a vent’anni di distanza da Torino 2006, le olimpiadi invernali in Italia. Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, ha dichiarato in Senato: “Il governo non ritiene che una candidatura fatta così possa avere ulteriore corso. Questa proposta non ha il sostegno del governo e come tale è morta qui“. Il piano B presentato dal Coni esclude il Piemonte: le regioni coinvolte saranno Lombardia e Veneto.

Milano-Cortina 2026, la proposta “chic” del Coni

La nuova proposta del Coni per la candidatura dell’Italia punta sul lato chic e modaiolo di Lombardia e Veneto; sarà Milano-Cortina il nome delle olimpiadi invernali 2026? Da un lato la scelta vuole sfruttare la popolarità di Milano per gli eventi internazionali, dall’altro vuole, probabilmente, escludere l’amministrazione pentastellata di Torino. Il Movimento 5 Stelle torinese ha sempre contrastato la candidatura a tre, insistendo sulla volontà di replicare le olimpiadi di Torino 2006, tutte piemontesi.

È quindi legittimo supporre che la dirigenza regionale di Vento e Lombardia, a cui fanno capo i leghisti Luca Zaia e Attilio Fontana, volessero evitare che l’ostruzionismo di Chiara Appendino, sindaca di Torino di M5S, facesse saltare la candidatura dell’Italia.

La nuova proposta a due è stata confermata da una nota congiunta scritta proprio dai presidenti Luca Zaia e Attilio Fontana, che dichiarano: “Arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche. La candidatura va salvata, per cui siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme. Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con le Olimpiadi del Lombardo-Veneto“.

Giancarlo Giorgetti ha però specificato: “Se Lombardia e Veneto vogliono andare insieme se ne faranno carico loro anche in termini di oneri. In caso di candidatura tridente il governo avrebbe messo le garanzie, in questo caso non ci saranno ma dovranno fornirle loro“. Lombardia e Veneto stanno quindi per sgravare il Governo dalle difficoltà non solo di una proposta a tre, ma anche della proposta in quanto tale. È forse questo il motivo del suo appoggio alla proposta Milano-Cortina?

Sala: “Milano prima città della proposta”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che anche quando si prospettava il tridente Milano-Torino-Cortina rivendicava il ruolo predominante del capoluogo lombardo, si è espresso in favore della proposta di Zaia e Fontana. Tramite un video sul proprio profilo Facebook aveva sottolineato: “Le Olimpiadi si fanno a difesa del brand della città“, “rispetto moltissimo la mia collega sindaca di Torino, ma quando lei dice che il tema è la sostenibilità e non il brand io non sono d’accordo. Non perché la sostenibilità non sia importante, ma è un prerequisito. Le Olimpiadi o l’Expo si fanno per valorizzare il brand. Oggi la gente nel mondo non si ricorda dell’Expo di Milano sostenibile, ma si ricorda dell’Expo associato al brand di Milano“. Il sindaco aveva poi continuato: “Milano deve essere la prima città indicata nel brand, non è una questione di arroganza“.

Noi crediamo nel progetto olimpico, ma ci devono essere le condizioni“. Secondo Giuseppe Sala infatti i sindaci non possono avere un ruolo preponderante nelle decisioni finali, che devono rimanere in mano al Governo, pena l’eccessiva complicazione delle procedure e l’impossibilità di produrre una proposta in tempi utili.

A proposito della proposta di Zaia e Fontana ha quindi twittato: “La proposta di Zaia e Fontana su #Olimpiadi2026 merita un rapido approfondimento. La mia posizione è nota, ma questa soluzione può funzionare“.