Il testamento di Giorgio Armani è stato aperto, e con esso sono emersi due documenti segreti che potrebbero riscrivere alcuni capitoli della sua eredità. Tra clausole inedite e dettagli mai resi pubblici, queste carte gettano nuova luce sulla vita privata e sugli affari del celebre stilista. Ecco cosa contengono e quali sorprese riservano agli eredi.
Milano rende omaggio a Giorgio Armani: dal Famedio alle celebrazioni per i 50 anni della maison
A pochi giorni dalla morte, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato che la famiglia Armani ha acconsentito all’iscrizione dello stilista nel Famedio del Cimitero Monumentale, prevista per il 2 novembre. Diversa la questione dell’intitolazione di vie o luoghi: secondo la regola dei dieci anni, già applicata a figure come Umberto Veronesi, bisognerà attendere prima di procedere, garantendo rispetto e tempi uniformi per tutte le commemorazioni.
Nonostante la perdita del fondatore, Milano si prepara a celebrare il suo genio con le sfilate previste alla Fashion Week, la collezione Emporio Armani e Giorgio Armani in programma dal 23 al 29 settembre, e con la mostra dedicata ai 50 anni della maison alla Pinacoteca di Brera. Un tributo che attraversa mezzo secolo di stile e conferma l’eredità culturale e artistica di uno dei designer più influenti del mondo.
Giorgio Armani, aperto il testamento: presenti due documenti segreti
In questo ore sono stati resi noti i due testamenti scritti a mano da Giorgio Armani, datati 15 marzo e 5 aprile 2025, come riportato dall’ANSA. I documenti, depositati presso il notaio Elena Terrenghi, erano stati sigillati secondo le disposizioni della normativa italiana che consente la redazione di testamenti segreti. Al momento il contenuto resta riservato, ma le prime indiscrezioni indicano un possibile ruolo centrale della Fondazione Armani nella gestione futura dell’azienda, così da garantire continuità e stabilità alla maison. La struttura societaria, aggiornata nel 2023 con sei categorie di azioni dai diritti differenziati, sembra progettata proprio per mantenere l’indipendenza e il controllo strategico nelle mani di pochi membri selezionati, tra cui gli eredi più stretti e collaboratori fidati dello stilista.
Oltre alla gestione della maison, i testamenti disciplineranno la distribuzione del vasto patrimonio personale di Armani, stimato intorno ai 10-13 miliardi di euro, comprendente immobili prestigiosi come l’attico di New York, la villa di Forte dei Marmi e la Capannina recentemente acquisita. Tra gli eredi e beneficiari più vicini figurano la sorella Rosanna, le nipoti Silvana e Roberta, il nipote Andrea Camerana e Leo Dell’Orco, compagno e braccio destro dello stilista, già coinvolti nel consiglio di amministrazione.