Da sempre simbolo di eleganza senza tempo, Giorgio Armani non si è limitato a vestire le passerelle o le celebrità sui red carpet: il suo stile ha conquistato anche il grande schermo. Dagli abiti sofisticati indossati da star internazionali alle creazioni pensate appositamente per il cinema, lo stilista ha saputo trasformare ogni costume in un vero e proprio capolavoro sartoriale.
L’incontro tra moda e cinema: l’esordio iconico di Giorgio Armani
La collaborazione tra lo stilista e il cinema iniziò nel 1980 con “American Gigolò” di Paul Schrader. Richard Gere, giovane e affascinante, indossò i completi sartoriali dello stilista in una scena divenuta leggendaria: stendeva giacche e cravatte sul letto, scegliendo con cura ogni capo come fossero strumenti di seduzione. Fu in quel momento che lo stile Armani iniziò a ridefinire l’immagine maschile sul grande schermo, introducendo un nuovo concetto di eleganza consapevole e identità visiva. La pellicola segnò l’inizio di un legame duraturo, che avrebbe visto Armani contribuire a oltre 230 film, diventando sinonimo di classe e raffinatezza maschile.
Giorgio Armani e il cinema: gli abiti che lo stilista ha portato sul grande schermo
Negli anni successivi, Armani si consolidò come punto di riferimento per i grandi registi. Per Brian De Palma, nel film Gli Intoccabili (1987), realizzò abiti ispirati alla Chicago anni ’30, dai tre pezzi di Kevin Costner ai completi di Sean Connery e Robert De Niro, ricostruendo con precisione storica le atmosfere malavitose dell’epoca. Con Martin Scorsese, la collaborazione si estese a Quei bravi ragazzi e The Wolf of Wall Street, dove Leonardo DiCaprio indossava doppiopetti e giacche gessate che riflettevano potere e spregiudicatezza. Anche Christopher Nolan e Quentin Tarantino si affidarono a lui, con Bruce Wayne in Il Cavaliere Oscuro e Brad Pitt in Bastardi senza gloria che incarnavano eleganza e personalità attraverso capi sartoriali unici. La sua influenza si estese inoltre a registi italiani come Bernardo Bertolucci e Dario Argento, creando abiti che dialogavano con trama e personaggi, dal minimalismo futuristico di Elysium alla classicità di Phenomena.
Giorgio Armani, morto a 91 anni, non si è limitato a vestire attori e attrici, ma ha creato un vero linguaggio cinematografico attraverso i suoi abiti. Linee precise, dettagli calibrati e proporzioni studiate hanno trasformato completi, tailleur e cappotti in strumenti narrativi, capaci di definire carattere e ruolo dei personaggi.