La Global Sumud Flotilla, partita con l’obiettivo di rompere l’assedio su Gaza e portare aiuti umanitari, è stata oggetto di un grave attacco. Le imbarcazioni che navigavano in acque internazionali sono state prese di mira con droni e ordigni esplosivi, mettendo a rischio la sicurezza degli attivisti a bordo.
Global Sumud Flotilla bersaglio di droni: reazioni e conseguenze politiche
Le immagini e le testimonianze diffuse dagli attivisti parlano di un’azione “senza precedenti”, compiuta in violazione delle norme internazionali sulla libertà di navigazione. La portavoce italiana Maria Elena Delia, a bordo della Morgana, ha denunciato la gravità dell’accaduto, chiedendo l’intervento immediato delle istituzioni. Dalla Farnesina è giunta la conferma che la vicenda è sotto stretto monitoraggio: il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dato mandato all’ambasciata italiana a Tel Aviv di raccogliere ulteriori informazioni, ribadendo la necessità che ogni operazione militare in mare aperto avvenga nel rispetto del diritto internazionale.
Gli organizzatori della Flotilla, dal canto loro, hanno dichiarato che gli attacchi non fermeranno la missione, sottolineando che l’obiettivo resta quello di portare aiuti umanitari a Gaza nonostante i tentativi di intimidazione.
Global Sumud Flotilla bersaglio di droni: esplosioni contro le navi dirette a Gaza
La Global Sumud Flotilla, composta da oltre cinquanta imbarcazioni partite da vari porti del Mediterraneo con destinazione Gaza, è stata nuovamente presa di mira mentre navigava a sud di Creta. Secondo quanto riportato dagli organizzatori, la spedizione umanitaria sarebbe stata bersagliata da una serie di droni, ordigni sonori e sostanze irritanti che hanno colpito almeno tre navi: la Zefiro, la Morgana e la Taigete.
“Tutto è cominciato verso la mezzanotte italiana e ancora non è finita. I droni possono colpire le vele e quindi bloccare la navigazione“, ha dichiarato la giornalista Barbara Schiavulli.
Pur non essendo stati registrati feriti, i danni materiali hanno interessato diverse strutture di bordo, tra cui lo strallo di prua della Zefiro e la vela principale della Morgana. Alcuni membri degli equipaggi hanno segnalato anche interferenze radio e rumori sospetti, interpretati come l’impatto di ordigni non identificati.
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