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Governo Meloni, Il Senato ha votato la fiducia all’esecutivo con 115 voti a favore e 79 contrari

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Dichiarazioni di voto al Senato sulla fiducia al Governo Meloni: il centrodestra è unito, l’opposizione compatta nega l’appoggio all’esecutivo.

In attesa del voto di fiducia al Governo presieduto da Giorgia Meloni, i vari gruppi politici che compongono il senato hanno espresso le proprie dichiarazioni di voto. Favorevoli alla fiducia i partiti che compongono l’alleanza di centrodestra, contrari invece i partiti dell’opposizione.

Governo Meloni, dichiarazioni di voto al Senato sulla fiducia: il centrodestra è unito

Dopo la controreplica del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i senatori che rappresentano le varie forze politiche a Palazzo Madama si sono alternati per le dichiarazioni di voto, espresse a partire dal tardo pomeriggio di mercoledì 26 ottobre.

In questo frangente, Silvio Berlusconi per Forza Italia e Massimiliano Romeo per la Lega hanno ribadito la determinazione della coalizione di centrodestra a votare la fiducia al Governo.

In particolare, il Cav ha rivendicato il suo ruolo nella costruzione del centrodestra, affermando: “Se oggi al governo c’è un esponente che viene dalla storia della destra italiana questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale – e ha aggiunto –. Abbiamo di fronte a noi tante emergenze come la riforma della tassazione o della giustizia. Sono sempre stato un uomo di pace. L’invasione dell’Ucraina ha annullato il nostro disegno, siamo tornati a un isolamento della Russia dall’Europa. Noi, in questo scenario, non possiamo che essere a fianco dell’Occidente a lavorare per la pace. La nostra posizione è ferma e chiara e non può essere messa in discussione da nessuno”.

Ha, quindi, confermato con orgoglio che FI voterà la fiducia al nuovo esecutivo.

La capogruppo di Fratelli d’Italia Isabella Rauti, invece, rivendicando la fiducia al Governo, ha detto: “Sono sicura che questo governo vorrà difendere anche gli italiani che non hanno votato il centrodestra e darà risposte a chi non ha votato, colmando il divario tra popolo e Stato”.

Dichiarazioni di voto al Senato, Renzi contro la fiducia al Governo Meloni

Per quanto riguarda l’opposizione, invece, il leader di Italia Viva e membro dell’alleanza Azione-Italia Viva Matteo Renzi, distinguendosi sempre per la sua ormai nota eloquenza, ha dichiarato: “Il discorso di Renzi si apre con un discorso al Senato sul tema della rete. La crisi della democrazia è l’opposto di quella che la nostra generazione ci ha raccontato. Nessuno toccherà i diritti ma intanto in quei banchi c’è chi ha votato contro le unioni civili. Ci sono tanti punti divisivi, come l’immigrazione. Non ve la lasciavo la parola identità culturale […] noi la declineremo sotto il profilo della cultura politica e non soltanto politica”.

L’ex premier ha poi rivendicato la necessità di potenziare il merito nelle scuole e si è scagliato contro il Pd. Infine, rimarcando la volontà di non votare la fiducia al Governo Meloni, ha detto: “Voteremo No alla fiducia al governo Meloni. Oggi voi avete vinto e avete il dovere di governare. Ieri il suo discorso è stato molto politico, vi aspettiamo lì. Noi facendo opposizione cerchiamo di dare una mano alla democrazia – e ha continuato –. Voi guardate a Budapest un po’ troppo spesso, noi a Ventotene. Se la maggioranza vorrà sfidarci sull’elezione diretta del presidente del consiglio, quello che noi abbiamo chiamato il sindaco di Italia, noi ci saremo. Il punto fondamentale è che se c’è un’apertura sulle riforme costituzionali un no a prescindere è sbagliato”.

Il no del Pd e del M5S

Anche il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di votare contro la fiducia al Governo Meloni.

“Il suo discorso è stato indefinito, perché lei ha cambiato. Altro che coerenza. Dietro la pomposa retorica sulla nuova Europa in cui bisogna andare a testa alta c’è la piena consapevolezza della necessità di rispettare i vincoli di bilancio. E infatti lei ha dovuto assicurare che rispetterà le regole”, ha detto la senatrice dem Simona Malpezzi durante le dichiarazioni di voto per poi ribadire il no del Pd.

Allo stesso modo, anche la capogruppo dei 5S a Palazzo Madama Barbara Floridia ha duramente contestato il presidente del Consiglio, confermando la dichiarazione di voto esternata dal presidente pentastellato Giuseppe Conte alla Camera nel tardo pomeriggio di martedì 25 ottobre.

Sinistra Italiana e SVP

Sono intervenuti, ancora, l’esponente di Sinistra Italiana Peppe De Cristofaro e Julia Unterberger di SVP Per le Autonomie.

De Cristofaro ha contestato la mancanza di un dibattito prioritario sui salari e si è detto sorpreso dall’evergreen del condono: “L’Italia è il grande ammalato e la malattia è la diseguaglianza, una malattia che ha impoverito moltissimi e ha reso ricchi chi era già ricco. Persino il modello di scuola (il ministero dell’Istruzione e del merito) disegna un’Italia nel quale la regola è che a vincere saranno sempre i più forti. La destra propone una nazione giungla con diritti basati sull’aerea geografica. Il merito è un’ipocrisia […] la scuola rischia di diventare classista”.

Unterberger, invece, ha puntato su un intervento strettamente femminista nel corso del quale ha fatto notare alla Meloni la scarsa presenza di donne che compongono l’esecutivo. Poi, ha annunciato che il gruppo si spaccherà tra voti contrari alla fiducia e astenuti.

Governo Meloni, la Camera ha votato la fiducia all’esecutivo con 115 voti a favore e 79 contrari

Al termine delle dichiarazioni di voto, è partita la prima chiama. Le operazioni si sono infine concluse pochi minuti prima delle ore 21:00 di mercoledì 26 ottobre.

Al termine delle votazioni, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha comunicato che su 200 presenti hanno votato 199 senatori mentre la maggioranza per ottenere la fiducia era pari a quota 98. Il Governo ha ottenuto la fiducia con 115 voti favorevoli, 79 voti contrari e 5 astenuti.