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Il primo nodo di Giorgia Meloni, ecco cosa farà con le bollette

Giorgia Meloni

Come verrà sciolto da Giorgia Meloni il nodo bollette: tre possibili soluzioni per arginare l'aumento ma nessuna di loro sembra facile da attuare

Il primo nodo economico e politico di Giorgia Meloni è scoglio vero, ecco cosa farà con le bollette la premier in pectore che ha già sul tavolo la delicata questione della crisi energetica ed economica. Meloni ha risposto ad alcune domande dei cronisti e ha detto: “Mi sto occupando delle bollette. Quella è la mia priorità adesso, il tema energetico”. Davanti alla Camera perciò la presidente del consiglio in pectore ha delineato un primo abbozzo di strategia.

Il nodo di Giorgia Meloni: le bollette

Ma in ordine le soluzioni c’è ancora da lavorare e serve l’incarico. Il nuovo governo Meloni dovrà varare un decreto tra ottobre e novembre. E lo scopo sarà quello di “prorogare fino a marzo le norme di Mario Draghi”, come spiega Open. La dotazione attuale è di 10 miliardi, eredità del precedente esecutivo ma ne servono altri 15. Come fare cassa quindi? Con un “saldo e stralcio” delle cartelle esattoriali e dirottando fondi Ue.

Tre strade possibili, nessuna facile

C’è un altro nodo: Bruxelles deve decidere sul disco verde. Un’altra strada è quella di un nuovo profilo operativo per la tassa sugli extraprofitti con i ricavi nell’imponibile. Poi ci sarebbe la terza ipotesi: via il blocco Pitesai per estrarre gas con le trivelle. Di cosa parliamo? Il Pitesai è il “Piano per la transizione energetica nelle aree idonee” congelato per tre anni nella scorsa legislatura. Il governo Draghi ne aveva promesso la riattivazione. Tuttavia secondo l’ultimo rapporto del Mise la produzione nazionale “da gennaio a giugno è invece scesa”.