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In chiesa per 12 ore di esorcismo, bimba morta e madre incriminata

La piccola Arely Naomi Hernandez

In California un orrore che sembrava impossibile anche da solo concepire: in chiesa per 12 ore di esorcismo, bimba morta e madre incriminata

In chiesa per 12 ore di esorcismo, con il risultato finale di una bimba di 3 anni morta e di una madre incriminata per un decesso che ha sconvolto gli Usa. I media spiegano che la piccola Arely Naomi Proctore Hernandez è spirata per un’asfissia forse causata dalle dita che le sono state messe in gola durante un esorcismo che sua madre avrebbe voluto perché la bambina era troppo “attiva”. Quella iperattività la 25enne Claudia Elisa Hernandez l’aveva attribuita ad una certa possessione demoniaca ed aveva mobilitato mezza famiglia e suo padre, pastore in una chiesa della California, per il rito che le ha ucciso la povera Arely. 

Esorcismo di 12 ore, bimba morta in California

Ha detto la donna ai media: “Molte persone si sono scagliate contro di me dopo la morte di mia figlia. Non me ne preoccupo troppo perché Dio conosce la verità e la verità viene sempre fuori”. Prima di essere formalmente incriminata, Claudia aveva aggiunto: “Potrei sedermi qui ed essere negativa, essere triste per l’intera situazione in cui è morta, ma è come se non avesse senso, perché è così e non posso cambiare nulla, così ho imparato a essere positiva perché sono molte le ragioni per cui Dio l’ha presa”. Insomma, alla polizia la 25enne ha detto che lei era certa che Arely fosse “posseduta da uno spirito malvagio”. Il rimedio? Una riunione familiare con la donna che a settembre del 2021 aveva portato la bimba nella chiesa gestita dal padre, un pastore, poi erano arrivati la nonna, il nonno e lo zio della piccola vittima e per 12 ore avevano infierito su di lei. 

Dita in gola per far “vomitare il demonio”

Gli inquirenti ritengono che la madre di Arely abbia attivamente partecipato all’esorcismo, che prevedeva di infilare le dita in gola alla bimba per farla vomitare, così avrebbe vomitato “lo spirito maligno”. La sola cosa che Arely aveva vomitato dopo 12 ore di tortura era stata la sua breve esistenza terrena. Ad un certo pnto la famiglia aveva chiamato un’ambulanza ma era troppo tardi. La polizia sostiene che “un individuo teneva la vittima per il collo, mentre uno la teneva intorno all’addome e l’ultimo la teneva intorno alle gambe”. Secondo l’autopsia  Arely è morta per asfissia a causa di soffocamento