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In Gambia è divieto sulla mutilazione genitali femminili

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È avvenuto durante il tour nazionale che il Presidente del Gambia, Yahya Jammeh, giunto a Kanilai, ha annunciato l’abolizione delle mutilazioni genitali femminile (Mgf)i, perché non richiesto dall’ Islam. Le pratiche di Mgf sono svariate e dolorose, le parziali, prevedono il taglio del clit...

È avvenuto durante il tour nazionale che il Presidente del Gambia, Yahya Jammeh, giunto a Kanilai, ha annunciato l’abolizione delle mutilazioni genitali femminile (Mgf)i, perché non richiesto dall’ Islam.

Le pratiche di Mgf sono svariate e dolorose, le parziali, prevedono il taglio del clitoride e delle piccole labbra, mentre le totali, prevedono l’aggiunta della cucitura dei genitali, quest’ultima viene chiamata “infibulazione” e viene praticata per impedire alle donne di avere rapporti sessuali o provare piacere.

Gli ultimi studi dell’Unicef contano circa il 76% di donne in Gambia vittime di circoncisioni femminili ed inoltre queste Mgf vengono praticate per la maggior parte in età infantile, soprattutto sulle neonate.

Le pratiche di mutilazioni sono da sempre state nascoste dai capi religiosi mussulmani del Gambia, a dimostrazione di tale omertà furono esemplari le dichiarazioni dell’ormai ex imam di stato, Alhaji Abdaulie Fatty, che negò l’esistenza di decessi per mutilazioni genitali femminili.

Di fatto l’abolizione di queste pratiche da parte del Presidente è stata presa con grande sorpresa da tutto il pubblico e gli attivisti religiosi.

Il divieto però ha notevolmente colpito anche i membri anti-Mgf, come Joha Durehe, che hanno apprezzato la decisione del Presidente, che nel periodo di elezioni ha messo al primo posto le donne del Gambia, anche al costo di perdere voti.

Al suo annuncio l’abolizione è entrata in vigore con effetto immediato, anche se si attende un prolungamento della legge così da permettere il rispetto del divieto.