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Incendi devastanti in Alto Adige: 60 ettari di bosco in fiamme

Incendi devastanti in Alto Adige con bosco in fiamme

Le fiamme minacciano la rete di comunicazione e la salute dei cittadini.

Un incendio devastante nel comune di Prato allo Stelvio

In Alto Adige, un incendio ha colpito gravemente il comune di Prato allo Stelvio, distruggendo circa 60 ettari di bosco. Le fiamme, alimentate dal vento, hanno generato una densa colonna di fumo che si è estesa fino al Trentino occidentale, creando preoccupazione tra i residenti.

Le autorità locali hanno emesso avvisi per invitare la popolazione a chiudere porte e finestre, oltre a spegnere gli impianti di ventilazione per evitare l’infiltrazione di fumi tossici.

Le cause e le difficoltà nell’intervento

Il fenomeno degli incendi boschivi in questa regione non è nuovo. Solo nel 2025 si sono registrati tre incendi, e la situazione è ulteriormente aggravata dalla siccità persistente. Sebbene le cause siano ancora in fase di accertamento, si sospetta che alcuni roghi possano essere di origine dolosa. L’incendio è scoppiato intorno alle 13.15 in un’area boschiva nella località di Agumes, e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco volontari delle dieci stazioni del distretto della Val Venosta, supportati dal Servizio forestale provinciale.

Interventi aerei e monitoraggio della situazione

Per fronteggiare l’emergenza, sono stati mobilitati tre elicotteri della compagnia Heli Austria e un elicottero dell’Air Service. Inoltre, l’Autorità forestale ha richiesto l’intervento di un Super Puma per garantire un’efficace operazione di spegnimento. La situazione è monitorata anche dalle province limitrofe, come quella di Trento e il Land Tirolo, poiché le fiamme potrebbero propagarsi oltre i confini. Uno dei principali problemi riscontrati è l’approvvigionamento di acqua, necessario per spegnere il fuoco, che deve essere trasportata da lontano a causa della difficoltà di accesso alla zona.

Rischi per le comunicazioni e la salute pubblica

Un aspetto critico dell’incendio è la protezione di un ripetitore situato presso Montoni. Se questo dovesse subire danni, ci sarebbero interruzioni significative nella rete televisiva, radiofonica e nella telefonia mobile, creando disagi per la popolazione. La colonna di fumo, visibile da lontano, si sta spostando verso il Trentino occidentale, in particolare dalla Valle di Peio verso il Passo del Tonale, con possibili ripercussioni anche su località turistiche come Madonna di Campiglio. Il Dipartimento di Protezione civile, insieme al Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento e ai corpi dei volontari, sta seguendo attentamente l’evolversi della situazione, avvertendo i cittadini della possibilità di percepire un forte odore di fumo e della caduta di cenere nelle aree interessate.