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Inchiesta Fondazione Open, Renzi: “I pm non sono credibili ma non faccio come Berlusconi”

Inchiesta Fondazione Open Renzi

Renzi a Porta a porta commenta l'inchiesta sulla Fondazione Open. Si dichiara fiducioso nella magistratura, ma accusa i magistrati di abuso d'ufficio.

Come noto i pm di Firenze hanno chiesto rinvio a giudizio per Matteo Renzi ed altri dieci indagati per l‘inchiesta sulla fondazione Open. Tra gli altri ci sono i parlamentari Maria Elena Boschi e Luca Lotti, oltre che il noto imprenditore Marco Carrai. I reati che vengono contestati sono quelli di finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze, corruzione, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Inchiesta sulla Fondazione Open, le parole di Renzi

Il leader di Italia Viva ha commentato le sue vicende giudiziarie nella puntata di Porta a porta andata in ondata mercoledì 10 febbraio, dichiarandosi pronto a dimostrare la propria estraneità alle accuse. “Il 5 aprile, il giorno dopo il rinvio a giudizio su Open, uscirà un libro in cui scrivo tutto, così se mi succede qualcosa è tutto agli atti – ha detto – Tiro fuori tutti i tentativi di dossieraggi, di attacchi, di inchieste che hanno riguardato me, roba di servizi segreti. Scrivo tutto, tutto”. 

Renzi sull’inchiesta della Fondazione Open

“I soldi sono bonificati e chiari – ha aggiunto il senatore – ma la tesi della Procura, dopo anni di indagine, è che la Leopolda non sia stata organizzata da una fondazione ma da un partito. Io sono assolutamente certo che non c’è nessun reato. Sono tre anni che ci fanno il processo sui giornali, finalmente andiamo in un’aula di tribunale. È un processo politico alla politica“.

Renzi ha poi precisato di credere nel potere della magistratura, ma di non fidarsi dei magistrati di Firenze, motivo per il quale ha deciso di denunciarli in quanto dal suo punto di vista avrebbero “violato alcuni articoli di legge”. “Chiedo che siano processati per abuso di ufficio e violazione della norma costituzionale“, ha aggiunto precisando che sarebbe stato violato l’articolo 68 della Costituzione sulle prerogative dei parlamentari e la legge 140/2003. Renzi attacca poi il procuratore Creazzo, sanzionato dai suoi colleghi del Csm per aver molestato sessualmente una donna”, e ricorda le vicende di Nastasi accusato di aver inquinato la scena del crimine nella stanza di David Rossi. “Vi sembra normale che l’azione penale sia esercitata da persone con questa credibilità? – chiede Renzi – Se ci sono questi comportamenti è evidente che la gente non crede più alla magistratura”. 

Inchiesta Fondazione Open: il punto di Renzi

Il senatore di Italia Viva ha messo poi a paragone la propria vicenda giudiziara con quelle che hanno riguardato altri leader politici, sottolinenadone le differenze. “Nelle inchieste su Grillo e Casaleggio, ma anche con Giuseppe Conte per una vicenda precedente all’assunzione del ruolo di primo ministro, i magistrati sono stati molto seri – ha detto Renzi – Non hanno perquisito ma hanno chiesto le carte, non hanno preso i telefonini, ma hanno chiesto i documenti. Io ho citato gli articoli di legge che ritengo i magistrati abbiano violato – ha precisato – non faccio come Berlusconi ‘i magistrati sono tutti comunisti'”.