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A giorni di distanza dalll’apertura dell’inchiesta sul decesso di Anna Romagnolo – l’infermiera salernitana deceduta presso l’Ospedale di Battipaglia – sono emersi nuovi elementi. Questi nuovi sviluppi aiuterebbero ulteriormente – sia i famigliari che la Magistratura – a far luce sulla tragedia capitata ad Anna Romagnolo. Vediamo più da vicino questa triste vicenda, che ha coinvolto questa infermiera in servizio al Distretto sanitario di Battipaglia.
Il decesso dell’infermiera: le modalità
Come riportato dal Quotidiano La Città, le modalità che hanno portato al decesso di Anna Romagnolo – di anni 76 – sono le seguenti: la donna è stata dimessa il 14 Dicembre. Successivamente, il 15 Dicembre è tornata al Pronto Soccorso. Infine, il suo decesso è avvenuto il 17 Dicembre, in una sala operatoria dell’Ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia.
Il decesso dell’infermiera: l’inchiesta
A seguito del decesso di Anna Romagnolo, le figlie hanno provveduto ad effettuare denuncia ai Carabinieri. A seguito di ciò, il Pubblico Ministero ha disposto l’apertura di una inchiesta: rubricandola come omicidio colposo causato da responsabilità medica. Infine, è stato incaricato il Medico Legale per effettuare l’autopsia sul corpo della donna.
Il decesso dell’infermiera: gli indagati
A seguito della denuncia presentata dalle figlie di Anna Romagnolo, la Procura della Repubblica di Salerno ha iscritto nel Registro degli indagati sei medici.