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Iran: accesa protesta per Masha, morta per una ciocca di capelli

Masha Amini

Donne e studenti stanno protestando in modo acceso contro la "polizia morale" per la morte di Masha Amini.

Donne e studenti stanno protestando in modo acceso contro la “polizia morale” per la morte di Masha Amini, arrestata per aver indossato “abiti inappropriati”. 

Iran: accesa protesta per Masha, morta per una ciocca di capelli

Accesa protesta per la morte di Masha Amini, 22enne picchiata dagli agenti della “polizia morale” che l’avevano arrestata perché non indossava correttamente il velo. Altre quattro persone sono morte nella regione curda dell’Iran quando le forze di sicurezza iraniane hanno sparato contro le persone che protestavano in piazza. A denunciarlo l’ong curda Hengaw Organization for Human Rights, secondo cui almeno 75 persone sono rimaste ferite negli scontri e 250 sono state arrestate. Le proteste continuano e donne e studenti stanno scendendo in piazzaMasha Amini è stata arrestata il 13 settembre a Teheran dalla polizia morale, unità responsabile dell’applicazione del codice per le donne. Aveva indossato male il velo, mostrando qualche ciocca di capelli. La famiglia ha denunciato che dopo essere stata picchiata la ragazza è finita in coma per tre giorni e poi è morta. Il capo della polizia di Teheran, il generale Hossein Rahimi, ha respinto le accuse e ha parlato di incidente, spiegando che la ragazza sarebbe morta di infarto.

Le proteste per la morte di Masha

Sui social circolano video delle proteste e si vedono le forze di sicurezza che usano i lacrimogeni. Ci sono video di donne iraniane che si tagliano i capelli e bruciano hijab, protesta simbolica perché la ragazza è stata fermata dalla polizia perché dal velo le usciva una ciocca di capelli. Onu denuncia “la violenta repressione” alle manifestazioni in Iran. “L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ad interim, Nada Al-Nashif, ha espresso preoccupazione per la sua morte e per la reazione violenta delle forze di sicurezza alle manifestazioni che ne sono seguite” si legge in un comunicato dell’Alto Commissario, in cui si chiede un’indagine “tempestiva e indipendente” sulla morte della ragazza. Ravina Samdasani, portavoce dell’Alto Commisario, ha confermato che “tra le due e le cinque persone sono state uccise” durante le manifestazioni. Anche Joseph Borrell, capo della diplomazia europea, ha condannato la morte di Masha, definendola “inaccettabile“.

Le denunce degli attivisti sui social network

La giornalista iraniana e attivista, Masih Alinejad, ha postato su Twitter un video scrivendo che “le donne iraniane mostrano la loro rabbia tagliandosi i capelli e bruciando i loro hijab per protestare contro l’uccisione di Masha Amini ad opera della polizia dello hijab“. L’attrice Anahita Hemmati ha fatto la stessa cosa su Instagram. “Dall’età di 7 anni se non ci copriamo il capo non possiamo andare a scuola o avere un lavoro. Siamo stufe di questo regime di apartheid di genere” ha dichiarato l’attivista. Questo genere di violenze sono diventate all’ordine del giorno in Iran da quando il presidente conservatore, Ebraihim Raisi, ha ordinato una stretta nell’applicazione più rigida delle leggi islamiche, soprattutto l’obbligo del velo.