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Donne israeliane prese in ostaggio a Gaza: il video diffuso sui social da Hamas

Israele

Nel filmato i tre ostaggi criticano il premier israeliano Netanyahu mentre chiedono di essere liberati: il contenuto del video che la tv israeliana sceglie di non diffondere

La guerra in Medio Oriente non si ferma. Aumentano le operazioni di Israele all’interno della Striscia, dove nella notte sono state uccise folle di terroristi: secondo Hamas, le vittime sarebbero oltre ottomila. Mentre l’esercito israeliano segnala il lancio di razzi e missili dalla Siria e dallo Yemen verso lo Stato ebraico, Hamas diffonde il video di tre donne prese in ostaggio a Gaza: lungo poco più di un minuto, il filmato è stato pubblicato dall’organizzazione palestinese sui social media, dov’è divenuto subito virale.

Le tre donne prese in ostaggio a Gaza: «Siamo prigioniere in condizioni impossibili»

«Ti sei impegnato a liberare tutti, invece noi paghiamo il fallimento politico, di sicurezza, militare e dello Stato per il tuo disastro del 7 ottobre». Si apre così il discorso delle donne israeliane prese in ostaggio da Hamas a Gaza contro il loro premier, Benjamin Netanyahu. Sono tre, in fila, posa simil segnaletica e occhi che hanno preso il colore di ciò che più hanno visto nelle ultime settimane: la morte. «Non c’era l’esercito, non c’era nessuno e nessuno ci ha protetto il 7 ottobre, non c’è (neanche ora, ndr) l’esercito e noi cittadini, che paghiamo le tasse, ci troviamo prigionieri in condizioni impossibili», continua una di loro rimproverando Netanyahu per il mancato appello al ‘cessate il fuoco’ durante l’ultima conferenza stampa. «Tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti. Non ci hai già massacrato abbastanza? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti», chiude la stessa.

Aiuti aerei e navali a Gaza dall’Occidente: l’annuncio del ministro Crosetto

Un C130 dell’Aeronautica Militare è partito per portare i primi aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Organizzato dal ministero degli Esteri italiano in collaborazione con Onu e Mezzaluna Rossa, il volo è diretto in Egitto da dove gli aiuti saranno trasportati a Gaza tramite il valico di Rafah. «Da giorni sono state approntate anche diverse unità navali che trasporteranno ulteriori aiuti, qualora le condizioni di sicurezza lo consentiranno, per fornire supporto umanitario alla popolazione interessata dal conflitto in atto in Medio Oriente», fa sapere il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto.