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Kim Kardashian e la rapina in hotel: oggi la sua testimonianza in tribunale a Parigi

kim kardashian rapina

Nel 2016 fu vittima di una maxi-rapina a Parigi: ora Kim Kardashian torna nella capitale francese per testimoniare in tribunale.

A quasi dieci anni dalla notte che ha segnato profondamente la sua vita, Kim Kardashian torna a Parigi non per la moda, ma per la giustizia. Oggi, martedì 13 maggio 2025, la celebre imprenditrice e icona pop è attesa al Palazzo di Giustizia della capitale francese per testimoniare nel processo relativo alla maxi-rapina subita nell’ottobre del 2016, durante la Paris Fashion Week.

Kim Kardashian e la rapina in hotel a Parigi

Un colpo spettacolare, orchestrato da una banda di rapinatori travestiti da poliziotti, che riuscì a introdursi nell’appartamento privato dove alloggiava la star e a fuggire con gioielli per oltre 9 milioni di euro. Ora, con l’apertura del dibattimento, si cerca di fare piena luce su uno degli episodi più clamorosi della cronaca recente legata al mondo delle celebrity.

All’alba, una ventina di persone tra fan, curiosi e giornalisti si sono radunati davanti al Palais de Justice, nel cuore di Parigi, sperando di vedere Kim Kardashian: “Siamo fan di Kim e vogliamo sostenerla. Che giustizia sia fatta, racconta Clément Treboutte. Il processo è iniziato il 28 aprile 2025.

Le tracce di DNA portarono all’arresto di una banda insospettabile: rapinatori anziani, ribattezzati “GrandPa Gang“. Il più vecchio aveva 80 anni, uno è deceduto. Dei 12 imputati, 10 sono in aula, tra cui Yunice Abbas, 71 anni, autore del libro Ho rapito Kim Kardashian. Il capo, “Omar il vecchio”, e il suo braccio destro, Khedache, 68 anni e sordo, attendono la testimonianza della star.

Kim Kardashian e la rapina in hotel: oggi la sua testimonianza in tribunale a Parigi

La testimonianza della star dei social, arrivata appositamente dagli Stati Uniti, è prevista a partire dalle 13:30, come comunicato dal presidente della corte, David De Pas.

Ho pensato che mi avrebbero sparato. Quando ho capito che l’arma era vera, ho deciso di fare tutto quello che mi chiedevano”, raccontò qualche ora dopo alla gendarmerie.

I rapinatori le strapparono di mano il telefono e le chiesero l’anello che portava al dito. L’accento francese rese difficile per Kim comprendere subito le loro richieste. In preda al panico, balbettò, mentre i malviventi diventavano sempre più agitati. Alla fine, la bloccarono: le legarono mani e piedi, la imbavagliarono e la rinchiusero in bagno. Nel frattempo, rovistarono nella stanza portando via tutto ciò che riuscirono a trovare di valore. A interrompere il colpo fu una chiamata in arrivo sul cellulare della star: era la sua guardia del corpo. Il timore che potesse arrivare da un momento all’altro mise in allarme i ladri, che presero il bottino e scapparono in bicicletta.