La notizia è di queste ore: l’India chiude i silos e vieta l’export di grano ed il governo guidato dal premier Narendra Modi punta a preservare la sicurezza alimentare del paese ma anche a fare affari d’oro. La decisione ha effetto immediato ed è stata comunicata da una nota del governo di New Delhi: “Il picco improvviso dei prezzi globali del grano mette a rischio la sicurezza alimentare dell’India, dei vicini e di altri Paesi vulnerabili”.
L’India vieta l’export di grano
Ma a cosa mirano le autorità indiane? Lo scopo è raffreddare i costi dei generi alimentari sul mercato interno. Il contesto è noto: l’Ucraina attaccata dalle truppe di Vladimir Putin è un importante esportatore di grano. Tuttavia invasione russa e blocco dei porti hanno fatto scattare l’allarme di una crisi alimentare globale.
L’exploit del Brasile e la tattica di Modi
In più, come osservano molti analisti, lo scoppio della guerra della Russia verso l’Ucraina ha lasciato un enorme buco nell’approvvigionamento globale di grano. Chi lo sta colmando? Innanzitutto il Brasile di Jair Bolsonaro, che dopo un raccolto da record e si prepara a far salire l’export. Poi c’è la stessa India, che però ha preferito mantenere un approccio più guardingo. Il dubbio, sciolto in queste ore era: meglio vendere subito o “stipare”? La scelta è stata fatta, e quando i pezzi aumenteranno ancora l’India sarà (ancora più) ricca.