> > Landini su Meloni: "Grandi distanze, pronti anche allo sciopero"

Landini su Meloni: "Grandi distanze, pronti anche allo sciopero"

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Il discorso del segretario CGIL Landini, pronto ad unirsi con gli altri sindacati per uno sciopero ingente

Il giorno seguente al confronto del premier Giorgia Meloni con la CGIL, il segretario del sindacato italiano Maurizio Landini è intervenuto a sua volta per ribadire la posizione in merito alle decisioni prese dal nuovo Governo, in contrasto netto e senza mezzi termini, si ventila uno sciopero ingente.

Landini contro la Meloni: “Ci sono grandi distanze, pronti anche allo sciopero”

Con queste parole il segretario della CGIL Maurizio Landini ha risposto all’intervento del 17 marzo del premier Giorgia Meloni: “Con il governo e con il presidente del Consiglio c’è una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c’è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero”.

I temi dello scontro sono diversi, ma la CGIL non sarà sola in quella che potrebbe essere uno sciopero importante soprattutto a livello ideologico: “Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana”. 

Altro argomento sui cui Landini attacca il premier è quello dell’unità nazionale: “Meloni ha ricordato qui il giorno dell’unità nazionale, un valore importante, ma vorrei che se ne ricordasse non solo il 17 marzo, ma il 18, il 20, il 23. E’ una contraddizione, come si fa a votare l’autonomia differenziata e poi venire qui il giorno dopo e parlare di unità nazionale“. 

Per poi passare a quello più spinoso, la delega fiscale: “noi non siamo assolutamente d’accordo, abbiamo lanciato una piattaforma, per ora non hanno discusso con noi. Il tavolo della trattativa a oggi non c’è e va recuperato, vanno cambiati i principi della riforma fondamentali, va allargata la base imponibile, non solo deve essere progressiva, ma a parità di reddito si deve pagare tutti le stesse tasse, cosa che oggi non succede”.

In conclusione, l’argomento guerra: “si è aperto un processo di riarmo che non ha precedenti”, mentre si taglia sulla spesa sociale. Occorre andare avanti con la battaglia per la pace e per fermare una guerra assurda”.