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Strage Latina: Capasso aveva lasciato 5mila euro all'amante

Amante

Capasso aveva lasciato cinquemila euro all'amante: è quanto emerge dal materiale ritrovato nella casa del residence Collina dei Pini.

Non si fermano le novità sul caso di Cisterna di Latina. Secondo quanto emerso dal materiale sequestrato in casa del carabiniere, infatti, una delle buste lasciate da Capasso conterrebbe cinquemila euro destinati alla donna con la quale Capasso aveva avuto una relazione extraconiugale. L’amante, tutt’altro che sconosciuta alla moglie di Capasso, era stata tra i motivi della separazione tra i due, poi risultata nell’allontanamento di Capasso dalla casa di famiglia.

Le buste

Come riportato dal Messaggero, il tradimento di Capasso era noto, oltre che alla moglie, anche a buona parte del paese. La moglie stessa ne avrebbe parlato più volte con le amiche. La relazione con l’amante doveva evidentemente essere significativa per l’omicida, in quanto, tra le buste che hanno poi testimoniato la natura premeditata del duplice assassinio, ne è stata ritrovata una contenente cinquemila euro destinati alla fantomatica amante, con tanto di nome e cognome.

Oltre alla busta destinata all’amante, un’ulteriore novità è rappresentata dalla scritta, riportata su un singolo foglio, che recita “non doveva farlo”, con ogni probabilità rivolto alla moglie. Quest’ultima, infatti, a seguito della separazione, aveva allontanato Capasso da casa nella paura che il marito potesse compiere atti di violenza nei confronti suoi e delle due figlie.

La strage premeditata

Che la strage di Latina fosse premeditata l’aveva già testimoniato l’iniziale ritrovamento delle buste (ancor prima, dunque, che fossero divulgate le informazioni riguardo alla busta indirizzata all’amante). Nonostante le testimonianze e le parole di Gennaro, fratello di Luigi Capasso, il carabiniere avrebbe premeditato la morte di se stesso, della moglie e delle due figlie. Lo dimostrano le cinque lettere ritrovate nella casa di Cisterna, con un totale di diecimila euro destinati ai funerali, il suo e quello del resto della famiglia. In queste lettere, lo stesso Capasso descriveva a chiare parole i motivi del suo gesto. Ha lasciato inoltre istruzioni e genitori e fratelli su come si sarebbero dovuti comportare e cosa avrebbero dovuto fare dopo la sua morte.

Il contenuto delle lettere

In maniera molto lucida – a ulteriore riprova che quelle cinque lettere non sono state scritte sul momento, ma studiate e ben pensate -, ha addirittura lasciato ad uno dei fratelli il compito di disdire i contratti per gas ed elettricità. Ha lasciato indicazioni anche per la vendita della casa di famiglia e come si sarebbe dovuto suddividere il ricavato della vendita.
La procura ritiene che Capasso avesse cominciato a premeditare l’omicidio a partire dallo scorso 7 settembre, quando la moglie Antonietta aveva presentato un esposto contro il marito, dopo essere stata aggredita davanti ai colleghi e davanti alle figlie. Stando alle ricostruzioni, il carabiniere avrebbe scritto le missive presso la caserma di Velletri, dove era stato trasferito.