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Le Iene, il monologo di Mauro Repetto commuove i fan degli 883

Le Iene monologo Mauro Repetto

Le Iene, il monologo di Mauro Repetto emoziona i fan nostalgici degli 883.

Ospite dell’ultima puntata de Le Iene, Mauro Repetto ha portato in scena un monologo commovente. E’ la favola degli 883, quella vissuta da lui in prima persona e, di riflesso, dai fan.

Le Iene: il monologo di Mauro Repetto

La puntata de Le Iene di martedì 16 aprile 2024, ha visto il ritorno in tv di Mauro Repetto. Assente dalle scene da anni e anni, l’ex componente degli 883 si è ‘esibito’ con un monologo sulla sua storia, che l’ha visto per tanto tempo sulla cresta dell’onda con Max Pezzali, e sul suo sogno 2.0.

La favola degli 883

Mauro Repetto ha esordito:

“La favola degli 883 è quella di due menestrelli ignari che amavano vagare la notte lungo il Ticino tra i vampiri e soprattutto le vampire di Pavia. Io e Max portavamo il frutto dei nostri pomeriggi lunghissimi al conte Claudio Cecchetto e da lì è andato tutto in fretta. Quelle canzoni bellissime in un lampo echeggiavano in tutte le radio d’Italia, poi ad un certo punto mi sono trovato in un autogrill da solo, con una birra e un cavoli in mano. Guardavo Max andare a 200, 350 all’ora e poi ho iniziato a perderlo di vista. Così sono diventato uno dell’autogrill. Un giorno servivo a bere, l’altro giorno facevo benzina ai camionisti finché un giorno è atterrato un aereo in autogrill. Ho fatto benzina anche a quello e sono volato a Miami per inseguire la donna più bella del mondo: Brandy, una modella che avevo visto solo sulle pagine di una rivista e che non ho mai incontrato davvero”.

Il sogno 2.0 di Mauro Repetto

Nel suo monologo, Mauro Repetto ha raccontato il successo, il crollo e la rinascita. Ha concluso:

“Sono scappato dalla favola di questi due menestrelli di Pavia per scriverne un’altra. Ho lasciato morire quel sogno per realizzarne un altro: il mio. Sono ripartito da zero, mi sono svegliato e vestito da cowboy in un parco di divertimenti mi ha permesso di essere qui stasera, felice. Credetemi, non sono stato io. Non ho ucciso l’uomo ragno!”.