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Legge di bilancio 2023, ecco la bozza: Imu, ponte sullo stretto, tav e opzione donna

Palazzo Chigi

La bozza della legge di bilancio 2023 deve solo essere approvata. Ecco il suo contenuto.

Manca poco all’approvazione della bozza della legge di bilancio 2023. Lunedì 28 novembre 2022 ci sarà il consiglio dei ministri in cui si discuterà sui provvedimenti presenti nella manovra. Il testo della bozza per ora contiene 155 articoli e si parla di: Imu, fondi Tav, opzione donna e anche del ponte sullo stretto.

Legge di bilancio 2023, ecco la bozza: Imu

Per quanto riguarda l’Imu, il governo vuole un’esenzione sugli “immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale”. Dunque l’esecutivo quasi sicuramente, a differenza di come è stato fatto in passato, non otterrà risorse speculando sulle case degli italiani.

Infrastrutture: fondi Tav e ponte sullo stretto

Per quanto riguarda le infrastrutture, il governo vuole destinare molti fondi alla Tav (Treni ad alta velocità), in particolar modo alla tratta Torino-Lione. L’esecutivo vorrebbe stanziare 50 milioni di euro per l’anno 2024, 100 milioni di euro per l’anno 2025 e 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029. L’obiettivo è quello di potenziare la linea ferroviaria. Poi c’è il ponte sullo stretto di Messina. Se ne parla sempre tanto da essere diventato anche il centro di molte barzellette. Il governo però stavolta fa sul serio annunciando di voler sostenere programmi di sviluppo e il rafforzamento patrimoniale della società Stretto di Messina.

Opzione donna

Tornerà nel 2023 anchè l‘opzione donna che la Meloni voleva chiamare opzione mamma. La legge consiste nella possibilità di un prepensionamento per le donne con oltre 35 anni di contributi e un’età anagrafica pari a 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di 2 anni. Sempre per quanto riguarda le politiche sociali, sarà dovrebbe essere aumentato del 50% l’assegno unico universale. Sulla bozza del decreto è scritto: “Tale incremento viene riconosciuto inoltre per i nuclei con tre o più figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, per livelli di Isee fino a 40.000 euro“.